A seguito del decesso del pastore presso la stazione dei carabinieri di Giffoni Sei Casali si sono costituite due persone, si tratta di padre e figlio, anche essi allevatori di mucche, residenti a Giffoni.
I due sono stati a lungo ascoltati dai militari e successivamente sono stati posti in stato di fermo. Per entrambi l’ipotesi di reato è quella di omicidio.
La tragedia si è consumata nel primo pomeriggio di ieri. Pennasilico, in compagnia del figlio, stava pascolando il suo bestiame in località Fiorentini. E’ stato qui che si sono incontrati i quattro.
Tra di loro vi erano già delle vecchie incomprensioni sempre legate al pascolo del bestiame ed in particolare alle zone di pascolo. Pare, che i quattro abbiano cominciato a discutere. I toni, forse, sono diventati accesi al punto che il figlio di Pennasilico pare si sia allontanato in quanto spaventato dall’atteggiamento dei due allevatori.
Mentre si allontanava ha udito uno sparo che lo ha messo ulteriormente in allarme. Sarebbe stato a questo punto che il giovane ha contattato telefonicamente i familiari lanciando l’allarme: “Ci stanno sparando” avrebbe detto al suo interlocutore. Nel frattempo è ritornato indietro. Ma la tragedia si era già consumata.
Il padre, colpito alla coscia dal proiettile aveva perso l’equilibrio e caduto in un burrone dove è stato poi rinvenuto cadavere. La morte serebbe sopraggiunta per dissanguamento: il proiettile ha lacerato l’arteria femorale.
Il figlio della vittima quando ha lanciato l’allarme ha anche fatto i nomi di chi stava sparando contro di loro. Sul luogo della tragedia sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Battipaglia agli ordini del maggiore Vitoantonio Sisto, i vigili urbani, e i vigili del fuoco.
I caschi rossi, intervenuti con un elicottero hanno impiegato diverse ore prima di riuscire a recuperare il corpo di Domenico Pennasilico.
Fonte Le Cronache
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