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Uno ‘zero spese day’ per aiutarci nel piccolo risparmio (di Tony Ardito)

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Risparmiare soldi un giorno alla volta può apparire come una banalità o un’autentica impresa, soprattutto se non si gode di uno stipendio corposo e le spese quotidiane insidiano persino la serenità domestica. Magari non potrà fare la differenza, ma già tentarci potrebbe contribuire ad allontanare lo spettro del conto in rosso. Tanto più se si considera un sacrificio dover rinunciare ad un acquisto innocuo o a quella consueta serata tra amici.

Vi sono varie tattiche da mettere in pratica nel quotidiano per provare a risparmiare senza particolari alchimie. Un aiuto proviene da quelle app che fanno il cosiddetto cashback, o da dispositivi tecnologici iper intelligenti che danno una vera e propria scossa quando si sta superando il proprio limite con gli acquisti.

Alcuni maghi della finanza stanno svelando i trucchi per tenere da parte un gruzzoletto senza soffrire e senza che la nostra vita sociale ne risenta troppo. Ad esempio, Chris Whitlow, manager di Edukate, azienda che si occupa di educazione finanziaria, sostiene che per resistere agli acquisti online impulsivi sono necessarie 48 ore zen.

In pratica, una volta individuato l’oggetto dei desideri, ci si deve imporre di attendere almeno due giorni, prima di tornare sulla pagina e procedere alla transazione, perché questo è l’arco temporale sufficiente per capire se si è più tentati da un capriccio, anziché dal soddisfare un bisogno.

Inoltre, tutti i principali portali di e-commerce permettono di memorizzare i dati della propria carta di credito in modo che gli acquisti siano più fluidi e smart, anche se sono decisamente voluttuari. Ed è proprio ciò che dovremmo evitare: quando ci chiedono se tenere in memoria il numero della carta, è preferibile rispondere, comunque, con un no secco.

Ed ancora, gli esperti dicono che, se scorrendo la lista degli acquisti del mese alcune spese proprio non tornano in mente, allora quella voce può e deve essere eliminata. Se difronte alla spesa in un negozio di abbigliamento non si riesce ad associare l’acquisto corrispondente, beh, vuol dire che quel capo infondo non era indispensabile.

Provando a eseguire il medesimo esercizio al contrario, estratto conto alla mano, in un paio di mesi si dovrebbe imparare a resistere alle insidie dello shopping compulsivo.

Dunque, almeno un giorno alla settimana dovremmo provare a non spendere niente, neppure un centesimo. Se mangiamo in ufficio, ci prepareremo il pasto a casa; se si ha l’abitudine di andare al bar, si proverà a saltarla per un giorno. Pleonastico sottolineare che nello “zero spese day”, lo shopping, le uscite in compagnia e le cene fuori sono tabù.

Una sorta di “dieta del digiuno”, oggi tanto in auge, da praticare al portafoglio. Che sortisca gli stessi effetti benefici? Gli esperti dicono di sì. Allora, non resta che provare.

Tony Ardito

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