A notare che il macchinista aveva qualcosa di strano, in quel caso, fu il capotreno che notò come il collega si trovasse in difficoltà di fronte a manovre di routine. L’uomo, dipendente di Trenitalia in servizio a Venezia, sembrava aver dimenticato codici di accesso e procedure di quel Frecciarossa, tanto da non essere nemmeno in grado di metterlo in moto. L’intervento della Polfer chiarì poi che aveva bevuto troppo. In questo caso il Frecciarossa doveva solo raggiungere il deposito ferroviario di Mestre, senza passeggeri a bordo.
«Trenitalia è assolutamente intransigente verso situazioni di questo genere che possano mettere a rischio la sicurezza», fa sapere la società che ha immediatamente sospeso dal servizio il macchinista (oltre 50 anni e 30 di servizio). L’iter poi è andato avanti fino, appunto, a concludersi con il licenziamento dell’uomo.