Secondo i dati Istat relativi ai delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria si rileva come gli «atti sessuali con minorenni» oscillerebbero intorno alle cinquecento denunce l’anno. Secondo i dati resi noti da “Telefono Azzurro”, invece, negli ultimi cinque anni sono stati più di diciassettemila gli appelli pervenuti all’Associazione via telefono e attraverso l’apposita chat line, e secondo i dati diffusi da alcune delle associazioni che maggiormente si occupano del fenomeno a livello nazionale sarebbero addirittura sessantamila i casi ogni anno di molestie e violenze in danno di minori infraquattordicenni, dei quali meno dell’uno per cento viene denunciato. La maggior parte degli episodi di abuso sui minori, infatti, non viene denunciata a causa di molteplici ragioni, prima tra le quali il legame che spesso intercorre tra vittima e carnefice, e per ciò sfuggono a qualsiasi rilevazione statistica, e da ciò deriva che le caratteristiche che emergono dall’analisi dei dati riferiti alle segnalazioni all’Autorità giudiziaria non possono essere considerate rappresentative dei fenomeni di abuso, e, anzi, possano avere caratteristiche ben diverse da quelle apparenti; ad oggi, appaiono in costante e preoccupante aumento – anche per indice di pericolosità sociale – i fenomeni della pedopornografia on line e quello degli adescamenti dei minori attraverso internet.
«È necessario che il governo adotti quanto prima misure deterrenti ed incisive per contrastare il fenomeno della pedopornografia e della pedofilia anche alla luce degli episodi che riguardano il coinvolgimento dei familiari – hanno dichiarato Cinzia Pellegrino, Coordinatore Nazionale del Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia e Imma Vietri, Coordinatore del Dipartimento in Campania –. A tal fine Fratelli d’Italia nella persona del Senatore Antonio Iannone ha già depositato lo scorso febbraio una proposta di legge che vede l’introduzione nel codice penale della revoca della responsabilità genitoriale per omesso impedimento di atti sessuali su minori, apportando una modifica dell’articolo 609-quater in materia. Inoltre ancora oggi diversi reati connessi alla pedopornografia sono soggetti a patteggiamento; le autorità centrali e periferiche preposte allo studio ed alla lotta dei fenomeni di violenza sui minori non dispongono di mezzi adeguati per sostenere le vittime e le famiglie in percorsi di recupero da traumi così profondi e nell’ambito della sanità pubblica appare urgente e necessario un potenziamento delle strutture di ascolto e sostegno alle giovani vittime e alle loro famiglie. Lo dobbiamo ai tanti bambini che la società non è stata in grado di proteggere dall’orco che ha sottratto loro l’innocenza e la spensieratezza».