Ecco la domenica, si parte.
La carrozza e ‘ a quattro posti, sono seduti Armando con giacchetta grigia stretta a quadrettini, la moglie Andreina bella ed elegante, la mamma Rosa con cappello azzurro e la figlia Eleonora in gonna lunga di pizzo san gallo. Tutti e quattro sono nella parte centrale della carrozza che è scoperta, quattro posti dirimpettai su due sedute speculari rivestite in pelle e dei cuscini aiutano la seduta.
Il figlio più grande, Nicola e ‘ accanto a don GIUVANN ‘ O CUCCHIER in una postazione al di sopra della parte centrale della carrozza quindi fuori dell’abitacolo, due fanali con luce ad olio sono posizionati lateralmente e sempre in avanti,ovviamente ora sono spenti.
I due bambini più piccoli Pietro e Peppino, sono seduti dietro la carrozza dove si alloggiano i bagagli.
La carrozza e ‘ trainata da due cavalli, la carrozza è a 4 ruote, più piccole quelle davanti più grandi quelle di dietro, essendo una giornata primaverile, il sole è gradito e la carrozza non ha la famosa tenda bianca.
Tutti sono contenti per la gita fuori porta, sono diretti a Capriglia , c’è una locanda all’aperto famosa per dei buoni piatti tipici e un ottimo vino.
La carrozza e ‘ molto bella e in un angolo sono scolpite le cifre del proprietario che fitta le carrozze, Pilato, e affiderebbe il mezzo , i cavalli e la famiglia al COCCHIERE don GIUVANN, uomo anziano con barba e schiocche rosse in viso.
I cavalli salgono, giungono a Capezzano, poi Coperchia, Pellezzano e dopo quasi due ore arrivano a Capriglia alla Locanda all’ aperto.
Un tavolo per la famiglia di Armando, su un altro piccolo a debita distanza ‘ o cucchier.
Dopo tre ore di buon cibo, ottimo vino, bel canto proposto dai ‘ posteggiatori ‘ con chitarre e mandolini si riparte, ma Don GIUVANN
‘ ha suonato a più non posso la tromba ‘ e’ completamente avvinazzato e desta profonda preoccupazione per tutti i componenti della famiglia.
La strada è quasi tutta in discesa, in carrozza si balla, GIUVANN ‘O CUCCHIER frusta i cavalli, la carrozza dondola e’ quasi buio, si accendono i fanali, cola olio in strada, i bambini si divertono, le signore hanno paura e il capofamiglia Armando invita più volte alla calma il cocchiere.
La carrozza va sempre più veloce, aumenta il dondolio
Armando perde la calma e da persona elegante e forbita mentre le signore URLANO, la mamma Rosa prega, il figlio Nicola si aggrappa per non cadere al cocchiere e Peppino e Pietro impauriti si mantengono al portabagagli, ecco che Armando urla a più non posso ” CUCCHIE’ E CHE CACCHIO STRIGNE ‘ A MARTELLINA “.
di Adolfo Gravagnuolo
scusate…ma di Ciccio u Ferroviere…..sto aspettann….quando ne parliamo……