Angelo Gregucci dice sì alla chiamata di Lotito, rescindendo il proprio contratto con la Figc (era nello staff di Mancini) e tornando a Salerno per la terza volta, prendendo il posto di Colantuono. Ma la scelta è sfortunata: 18 punti in 20 partite, 4 ko nelle ultime 4, dai sogni Serie A, alimentati dall’arrivo di uno specialista come Emanuele Calaiò nel mercato di gennaio, all’incubo Serie C.
Quintultimo posto in classifica, playout a un passo, con la difficile trasferta di Pescara nell’ultimo turno: un disastro, insomma. Lotito rischia un epilogo in linea con quella che è stata la sua stagione con la tifoseria della Salernitana: “I tifosi ringraziassero che sono in B”, “sono pronto a venderla domattina”, l’assenza nel momento più buio per partecipare alla campagna elettorale, le continue contestazioni nonostante i primi di aprile sembrava ci fosse stato un chiarimento.
“Vogliamo la Serie A”. Da quella frase, una vittoria, il 13 aprile, 4 ko. Compreso l’ultimo, col Cosenza, quando è riesplosa la contestazione e la squadra è stata costretta a uscire dallo stadio scortata. L’incubo Serie C è lì, a una partita di distanza: per Lotito sarebbe un fallimento.