Se ne parlerà domenica 12 maggio, dalle 11.30 alle 13.00, nella Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta in Piazzetta Pietrasanta a Napoli, al convegno CI PRENDIAMO CURA DI VOI, organizzato con il contributo non condizionato di Johnson&Johnson Medical.
L’Istituto, che con quasi 300 interventi sul carcinoma colorettale è la struttura che gestisce il maggior numero di casi di tutta la Campania ed è fra i primi dieci ospedali di tutta Italia per l’assistenza a pazienti con questo tipo di tumore, dopo l’approvazione del Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) da parte della Regione nel 2016 ha intrapreso un cammino di rivalutazione di tutti i passaggi per il paziente, per individuare le criticità e mettere a punto nuove soluzioni.
Ha ottenuto così la certificazione ISO 9001, dimostrando di essere un’eccellenza tutta campana nel segno della multidisciplinarietà dell’approccio al paziente e anche della mininvasività, con un posto sempre maggiore che viene e verrà dato agli interventi in laparoscopia. Insieme all’esperienza dell’Istituto Pascale anche altri Centri in Campania si sono avviati su un percorso di eccellenza e così presto sarà finalmente possibile dire addio ai ‘viaggi della speranza’ per curare un tumore.
“In Campania si registrano circa 2700 casi di tumore al colon-retto l’anno, il terzo tumore più frequente negli uomini dopo quelli al polmone e alla prostata e il secondo più comune nelle donne dopo il carcinoma al seno.
Nella nostra Regione, prima del Sud per numero di interventi, vengono operati oltre 2400 pazienti l’anno: è perciò una patologia che è molto importante riuscire a gestire al meglio – spiega Paolo Delrio, direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Oncologica Colon-Rettale dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale di Napoli –.
La rete oncologica campana ha intrapreso azioni concrete per migliorare l’assistenza di questi malati: con l’approvazione del PDTA per il carcinoma colorettale nel 2016 si è avviato un cammino virtuoso in cui sia sempre più chiaro il percorso del paziente e come e da chi vada gestito ciascun momento della malattia.
Questo è prima di tutto un vantaggio per il paziente, che ha finalmente un iter clinico chiaro, e rende inoltre possibile identificare meglio le strutture con le caratteristiche essenziali per una gestione adeguata della patologia, ovvero la multidisciplinarietà dell’approccio e la capacità di offrire interventi mininvasivi come l’asportazione del tumore in chirurgia laparoscopica o l’utilizzo della tecnologia robotica”.
L’Istituto Pascale è andato oltre nel percorso verso l’eccellenza, diventando un apripista per tutte le altre strutture della Regione. Ha infatti intrapreso un lungo cammino di rivalutazione del proprio PDTA per il tumore al colon-retto in ogni minima sfumatura, arrivando a ottenere la certificazione ISO 9001: è il primo ospedale italiano a ottenerlo per questa patologia, uno dei pochi a livello nazionale per i PDTA in oncologia in generale.
“Abbiamo voluto definire ogni procedura nel dettaglio, dalla modulistica dedicata agli indici di valutazione del risultato – racconta Delrio – Ci siamo messi in gioco per essere valutati dall’esterno in maniera critica e indipendente, in modo da offrire ai nostri pazienti un percorso assistenziale che possa garantire il massimo della qualità in ogni momento della malattia, aumentando la sicurezza dei malati e riducendo i rischi.
“Ci siamo messi in gioco secondo la logica di quello che ormai è diventato il nostro paradigma 1+1=3 – aggiunge Attilio Bianchi, Direttore Generale dell’Istituto Pascale –: quando c’è sinergia il risultato è sempre maggiore della somma dei singoli componenti.
Compartecipazione, collaborazione e condivisione le parole chiave della nostra organizzazione orientata non solo a raggiungere ma ancor di più a consolidare l’eccellenza sia nei percorsi di cura che di ricerca. Eccellenza al servizio dei pazienti, corretta informazione al servizio dei cittadini, il Pascale è voluto ancora una volta uscire dalla collina e scendere in mezzo alla gente perchè #iomicuroalsud non è solo un hashtag ma una realtà”.
Sinergia sin dall’approccio al paziente – continua Paolo Delrio –. Abbiamo ‘codificato’ la multidisciplinarietà dell’approccio: è essenziale, per un risultato ottimale, che il paziente venga gestito dal chirurgo assieme all’oncologo medico, ma che del team medico facciano parte anche il radioterapista, lo psico-oncologo, il nutrizionista e tutte le professionalità che possono incidere sull’esperienza del paziente. Aver messo nero su bianco ogni passaggio implica rendere di routine uno standard elevato, a tutto vantaggio dei pazienti”.
E sono i pazienti stessi a percepire la qualità dell’Istituto, apprezzando per esempio la disponibilità, gentilezza e preparazione del personale sanitario e la facilità di accesso alle visite; tutte le aree critiche sono peraltro oggetto di continua rivalutazione e miglioramento, per mantenere lo standard ISO 9001 acquisito.
Dopo l’esperienza dell’Istituto Pascale, che si sta rivelando fondamentale per ottimizzare i risultati clinici e offrire un livello di assistenza davvero di eccellenza, altre strutture della rete oncologica campana si stanno affacciando sullo stesso percorso virtuoso: l’obiettivo è far sì che in un prossimo futuro possa azzerarsi la necessità di ‘viaggi della speranza’. In questa logica l’adozione di tecnologie e la stessa partnership con le aziende che producono innovazione tecnologica e terapeutica è fondamentale.