Circa mille atleti si sono dati battaglia nella quindici chilometri organizzata dall’associazione Tuttinsieme. Un tripudio di pubblico e colori, condito da una giornata bellissima, complice anche il clima e il sole che ha illuminato il percorso per tutta la durata dell’evento. Ad attendere gli atleti al traguardo, i testimonial dell’evento: Sergio Brio, ex calciatore della Juventus, e Patrizio Oliva, ex pugile plurimedagliato.
Il vincitore
Alla fine l’ha spuntata Noel, quel giovane atleta africano che solo pochi giorni fa aveva già trionfato alla ‘maratona delle polemiche’. La mezza di Trieste, infatti, è finita nella bufera perchè il patron della manifestazione in un primo momento voleva vietare la gara agli atleti africani.
Decisione ritirata dopo le accuse di razzismo. E gli atleti africani hanno dominato la gara. Hitimana, infatti, il 5 maggio scorso, si è aggiudicato la 24esima Trieste Half Marathon, tagliando il traguardo in piazza Unità d’Italia dopo 21 chilometri in 1.03.28 (il Corriere della Sera gli ha dedicato un bell’articolo).
E meno di una settimana dopo, ha raggiunto il Cilento per vincere anche la decima Corsa del Mito. Alle sue spalle John Hakizimana che ha tagliato il traguardo in 45.31.41. Entrambi gli atleti indossavano la maglia dell’Atletica Castello. Al terzo posto, invece, Kiplimo Bonface Kimutai della Sport Project Vco.
Gli altri risultati
La prima donna a tagliare il nastro sul porto di Marina di Camerota, è stata Jerotich Lenah dell’Atletica 2005. Alle sue spalle Janat Hanane e Paola Di Tillo per la medaglia di bronzo. Asd Carmax Camaldolese è la prima società: la squadra ha conquistato 36014 punti grazie alla partecipazione di 60 atleti in gara. Seconda squadra è stata l’Asd Atletica Isaura Valle dell’Irno con 58 atleti e 31155 punti.
Al terzo posto l’Asd Podistica ‘Il Laghetto’ con 66 atleti e 27536 punti. L’emozione del pubblico ha raggiunto livelli altissimi quando Pierantonio Esposito, della Cilento Run, primo residente, è arrivato velocissimo al traguardo, impiegando meno di un’ora (59 minuti e 52 secondi con esattezza), e si è aggiudicato il trofeo ‘Antonio Esposito’.
Destino vuole che Pierantonio è il figlio del compianto Antonio, il mister scomparso un anno fa al quale l’associazione Tuttinsieme ha dedicato il premio del primo residente uomo e della prima residente donna. Quest’ultima è stata Linda Scarpitta, anch’essa della Cilento Run, che ha tagliato il traguardo dopo 1 ora 13 minuti e 27 secondi di gara.
«Per dieci anni, dalla prima edizione, Marina di Camerota e la Corsa del Mito hanno sempre ospitato e accolto con molto calore questi ragazzi nordafricani che nel podismo sono davvero delle macchine straordinarie – sottolinea Mario Salvatore Scarpitta, sindaco di Camerota e presidente onorario di Tuttinsieme -. I top runner, come abbiamo imparato a definirli ascoltando e confrontandoci con gli esperti di questo sport, hanno preso parte ai talk show e sono sempre nostri ospiti a prescindere dalla gara.
L’integrazione è importante e lo sport è il volano giusto per unire popoli ed etnie differenti, come, d’altronde, ha sottolineato Patrizio Oliva prima della gara. Chi vuole speculare su queste cose, il giorno dopo si ritrova, come sempre, smentito dai fatti».
«La notizia della probabile esclusione di atleti africani dalla mezza maratona di Trieste ci aveva lasciati un attimo senza parole – aggiunge Giovanna Attanasio, presidente di Tuttinsieme -. Noi dell’associazione, nel nostro piccolo, abbiamo sempre accolto i top runner in modo straordinario. Però attenzione, questi ragazzi, seppur di paesi differenti dai nostri, fanno comunque parte di squadre italiane e lo sport, è bene ribadirlo, deve essere unione, fratellanza, abbattimento di ogni tipo di barriera e pregiudizi.
oi questo messaggio, sin dalla prima edizione, cerchiamo di farlo passare non solo nel momento della gara ma anche durante gli eventi collaterali alla corsa, come il talk show, i convegni e gli incontri. I top runner nordafricani arrivano a Camerota sempre con un giorno d’anticipo. Sono ospiti delle strutture ricettive del territorio e vivono appieno la due giorni della manifestazione.
Quando vanno via ci ringraziano sempre in modo molto gentile e con tanto calore, lo stesso che il pubblico trasmette a questi ragazzi che, alla fine, per la loro prestanza fisica e la capacità di divorarsi i quindici chilometri, sono sempre i primi a tagliare il traguardo. Per noi è una testimonianza molto importante proprio la presenza di persone provenienti da ogni parte del mondo».