Un effetto, questo, dovuto all’inserimento di Huawei, da parte dell’amministrazione Trump nella “Entity List” statunitense, una vera e propria lista nera del commercio, con la quale si bloccano il trasferimento e la vendita di tecnologie americane senza una regolare licenza.
Un’eventualità della quale Huawei era già a conoscenza, soprattutto considerando che tutti i dispositivi prodotti dall’azienda sono già animati da un processore fatto in casa, e che proprio ad inizio 2019 il capo della divisione consumer di Huawei ha dichiarato a Die Welt, un quotidiano tedesco, di essere a lavoro su HuaweiOS, un sistema operativo proprietario, considerato dall’azienda un vero e proprio “piano B”.
Assolutamente niente. Almeno per ora. A rassicurare tutti gli utenti che utilizzano Android tramite uno smartphone di Huawei è la stessa Google, che con un comunicato ufficiale, seguito da un post pubblicato tramite l’account Twitter di Android, ha rassicurato tutti gli utenti dell’azienda di Shenzen.
“Ci stiamo conformando all’ordine e stiamo valutando le ripercussioni.” – si legge nel comunicato stampa del portavoce di Google – “Per gli utenti dei nostri servizi, Google Play e le protezioni di sicurezza di Google Play Protect continueranno a funzionare sui dispositivi Huawei esistenti”.
Una buona notizia in un mare di incertezze, quindi. Chiunque abbia già acquistato uno smartphone o un tablet prodotto da Huawei, potrà continuare ad utilizzare tutti i servizi e le applicazioni di Google, e riceverà tutti gli aggiornamenti di sicurezza rilasciati dal colosso di Mountain View.
Ciò che resta incerto è il futuro degli smartphone di Huawei, reduci dall’ottimo ed apprezzatissimo P30 Pro, e ormai pronti a presentare al mondo il nuovo Huawei Mate 20 Pro, il top di gamma che dovrebbe essere svelato il prossimo autunno. Staremo a vedere.
Fonte FanPage