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Indice della salute, Salerno 78esima in Italia. Undicesima per morti per tumori

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L’incidenza delle malattie in un determinato territorio. La possibilità di curarle attraverso i farmaci. E ancora: l’accesso alle cure e la disponibilità di personale specializzato, dall’infanzia alla vecchiaia. Oppure, la necessità di spostarsi altrove. Dall’incrocio di ben 12 indicatori diversi è nato l’”Indice della Salute” del Sole 24 Ore, pubblicato sul quotidiano in edicola oggi, lunedì 20 maggio.

Sul podio per miglior livello di salute si trovano Bolzano, Pescara e Nuoro. Di contro, l’indice assegna la maglia nera a Rieti, con Alessandria e Rovigo penultima e terzultima.

Tra le grandi città, Milano e Firenze sono le uniche a comparire nella top ten, che include tre province della Sardegna (Nuoro, Sassari e Cagliari) e due lombarde (oltre a Milano, Brescia).

Complessivamente, aggregando le performance delle province su base regionale, i risultati migliori sono quelli delle due province del Trentino alto Adige seguite dalle sarde, lombarde e dalle venete; all’ultimo posto le province laziali, inseguite negativamente da quelle della Basilicata e della Campania.

In cima alla classifica per l’incremento maggiore della speranza di vita media è la provincia di Gorizia (ben 4,6 anni in quindici anni), dove si vive in media 83,2 anni.

Guardando ai singoli indicatori, dalla classifica emerge che Alessandria e Genova registrano la maggiore incidenza di mortalità per tumore,mentre Ferrara è in cima alla classifica per casi di infarto miocardico acuto assieme a Rovigo, provincia che tra l’altro risulta più penalizzata per la scarsa disponibilità di medici di medicina generale rispetto alla popolazione residente e penultima per l’incidenza di pediatri in rapporto agli under 14.

A Lucca si segnala la scarsità di geriatri in rapporto alla popolazione anziana over 65, mentre nelle province di Sud Sardegna e Vibo Valentia la recettività ospedaliera, in termini di posti letto pro capite, è ai minimi; l’emigrazione ospedaliera, che fotografa i pazienti “costretti” a farsi curare fuori regione, è un fenomeno che registra il picco negativo a Isernia e l’Aquila.

La classifica finale è il risultato della media dei punteggi ottenuti dai diversi territori nei 12 indicatori presi in esame che fotografano tre aspetti fondamentali del benessere della popolazione: alcune performance demografiche registrate negli ultimi anni (ad esempio l’incremento della speranza di vita alla nascita), alcuni fenomeni socio-sanitari (come la mortalità annua per tumore e per infarto e il consumo di farmaci per asma, diabete e ipertensione) e le capacità dei servizi sanitari territoriali (dall’emigrazione ospedaliera alla disponibilità di posti letto e di medici, pediatri e geriatri in rapporto alla popolazione).

L’indice per la prima volta quest’anno verrà utilizzato nella Qualità della vita 2019, la classifica che storicamente viene pubblicata a fine anno e che misura i livelli di benessere del territorio. Quest’anno la storica indagine del Sole 24 Ore compie 30 anni dalla sua prima edizione pubblicata nel 1990 e, per l’occasione, verrà anticipata da una serie di tappe tematiche di avvicinamento durante l’anno.

I DATI DI SALERNO

Salerno nella classifica finale dell’indice della salute 2019 risulta al 78esimo posto. Al 96esimo per tasso di mortalità mentre è 11esima per mortalità per tumore. 51esima per Mortalità per infarto miocardico acuto mentre è 90esima per l’aumento di speranze di vita. Salerno è 89esima per consumo di farmaci per asma e bpco.

E poi: Consumo di farmaci per diabete 82esimo; Consumo di farmaci per ipertensione 57esima; Medici di base 62esima; Pediatri 47esima; Geriatri 52esima; Ricettività ospedaliera 57esima; Emigrazione ospedaliera 71esima

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