A Salerno il progetto nazionale per scuole del Soroptimist
redazione
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SI (Soroptimist International) fa STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics)è un interessante progetto nazionale del Soroptimist al quale il Club di Salerno ha aderito sviluppandolo fra il 2018 ed il 2019 sei incontri che si sono tenuti il primo anno presso il liceo scientifico Genovesi – Da Vinci e il secondo presso il liceo classico Torquato Tasso. Secondo un luogo comune, le discipline Stem sarebbero appannaggio degli uomini, mentre le donne sarebbero più portate per le discipline umanistiche. Eppure non è così. E lo hanno testimoniato docenti e ricercatrici dell’ateneo salernitano nei loro incontri con gli studenti. A partire da Maria Tota, docente di Matematica presso la facoltà di Ingegneria dell’Università degli studi di Salerno, che ha parlato di donne che hanno fatto la storia, da Ipazia alla Montalcini, e poi di crittografia, dal quadrato magico del Sator ai numeri primi fino a WhatsApp. Poi è stato il turno di Maria Luisa Restaino, ricercatrice presso la facoltà di Economia che, con la sua statistica, ha smentito l’assioma; fatti e numeri nelle sue tabelle hanno infatti dimostrato che le donne sono di più in quasi tutte le facoltà scientifiche, si laureano prima e con voti migliori. Ad Anna Maria De Laurentiis, docente di Chimica, il compito di raccontare le sue esperienze di studio e lavorative all’estero, in Francia e in Australia e le sue ricerche sulle proprietà mediche dell’allium porrum. Carmen Carpentieri, laurea in fisica, dottorato di ricerca a Friburgo e per finire scuola di Fisica medica a Pisa, ricercatrice presso il Centro Nazionale per la Protezione dalle Radiazioni e Fisica Computazionale dell’Istituto Superiore di Sanità, ha relazionato sulle applicazioni dei principi della Fisica alla Medicina nei settori della prevenzione, della diagnosi e della cura. E ancora, Titti Guerra, docente di Informatica presso il Georgia Institute of Technology di Atlanta, che partendo da grafi e algoritmi è arrivata ai Big Data e alle applicazioni dell’Intelligenza Artificiale. La conclusione è stata affidata a un drappello composto da tante giovani universitarie provenienti dalle facoltà scientifiche: Lucia Caso, Lucia Palmieri, Gaia Paradiso, Maria Giordano e poi Luisa Cirillo, Maria Teresa Letizia e Lucia Palmieri con le lorotestimonianze sulle differenze tra lo studio delle materie scientifiche a scuola e l’impostazione universitaria. In tutta Italia 95 club hanno completato il progetto SI fa STEM: sono state coinvolte 130 scuole e 8990 alunne; sulla base dei dati finora raccolti lo spostamento medio delle ragazze sulle discipline STEM è stato del 21%.