“L’intervento comprende aspetti variegati – spiega il direttore – i temi sono ricerca, restauro, tutela, inclusione, accessibilità e sostenibilità. Il filo rosso è l’attenzione per il dettaglio, il rispetto per il patrimonio archeologico ma anche architettonico, paesaggistico e artistico. Niente grandi opere, ma una specie di ritorno ai valori fondanti della cura della bellezza, della technē, parola con la quale i greci indicavano sia l’arte sia l’artigianato e la tecnica”.
I lavori nel museo trovano giustificazione nelle gravi carenze strutturali dell’edificio e nell’inadeguatezza del percorso espositivo. Inaugurato nel 1952, dopo il susseguirsi di ripetuti interventi di ampliamento e le continue trasformazioni dell’allestimento, l’obiettivo dei lavori è quello di risanare i deficit strutturali ed elaborare una concezione espositiva uniforme in tutte le sale per dare al museo quel senso di coerenza e omogeneità che attualmente manca, con particolare attenzione al contenimento del fabbisogno energetico.
Parallelamente, nell’area archeologica, più obiettivi si intrecciano tra loro e puntano al restauro della lunga cinta muraria di Paestum, alla ricerca e allo scavo archeologico delle insulae e a un miglioramento della fruizione e dell’accessibilità con nuovi percorsi e impianti.
Dagli interventi, non sarà escluso il Museo di Hera Argiva alla Foce del Sele, anch’esso oggetto di operazioni strutturali di riqualificazione, in vista di un rilancio e di un’apertura stabile.
“Sarà una sfida per tutta la squadra del Parco – continua il direttore Zuchtriegel – ma sono certo che, grazie alla forte motivazione e professionalità dei funzionari e degli assistenti, ci riusciremo!”.
I lavori saranno svolti con l’ausilio di grandi professionalità tecniche, interne ed esterne, rivolgendo sempre una particolare attenzione al pubblico del Parco che sarà costantemente coinvolto con la possibilità di visitare i cantieri e dialogare con gli addetti ai lavori.
“Da cronoprogramma saremo impegnati per circa 18 mesi – fa sapere la portavoce del Parco, Rossella Tedesco – il nostro impegno è garantire in tutto il periodo l’apertura quotidiana di scavi e musei.
Faremo in modo che l’offerta culturale non subirà variazioni. Il pubblico costituirà sempre la nostra priorità e ci impegneremo a continuare a soddisfare le sue esigenze, anche con una capillare campagna di informazione e comunicazione attraverso i nostri canali web”.
In questi ultimi anni, è emerso un nuovo ruolo sociale dei luoghi della cultura che li vede soggetti attivi capaci di costruire nuovi significati per l’intera comunità.
“Il Parco è chiamato all’azione, al cambiamento, attraverso un utilizzo mirato, consapevole e personalizzato delle reti di relazioni di cui dispone e che tende a costruire – dichiara il Funzionario alla Comunicazione, Maria Boffa – In questa ottica, la prospettiva che si apre per Paestum, dopo i lavori, è di poter acquisire maggiormente la centralità che gli compete. Scenario attivo, spazio attrattore, realtà partecipata ed inclusiva.
Non strumento statico per celebrare collezioni archeologiche, ma ben altro. Una piazza. Una vera e propria agorà di incontri e confronti costruttivi dal forte valore culturale e sociale”.