Quello a cui stiamo passivamente assistendo é il contrario dell’ affermazione della giustizia. La Salernitana e quindi noi cittadini di Salerno, stiamo subendo un ingiustizia inaccettabile.
Il decreto odierno del Presidente della Sezione del Tar Lazio a cui è stata demandata la cognizione del ricorso del Foggia è fuori da ogni regola del diritto.
Prima di tutto il giudice ha ignorato un difetto di giurisdizione essendo il sindacato demandato al giudice sportivo.
Poi ha reso una decisione che lungi dall’ essere un decreto è una sentenza semplificata. Infatti si è già stabilita la fondatezza ovvero il fumus del ricorso del Foggia, affermando la palese disparità di trattamento concretizzata dalla determinazione della LEGA di B.
Tale decisione condizionerà in negativo per la Salernitana sia la discussione della sospensiva fissata l 11 giugno prossimo che la sentenza dello stesso Tar. Il giudice non avrebbe potuto entrare nel merito, perché l art. 56 del codice del.processo amministrativo invocato gli consente solo di dare eventualmente una mera sospensiva legata a gravi ragioni di danno.
A tal uopo va detto che nessun danno attuale poteva lamentare il Foggia, atteso che la sua posizione era non ancora definita essendo sub iudice l’ appello del Palermo che se accolto toglierà ogni interesse al ricorso del Foggia stesso.
La decisione ha condizionato l organo di garanzia del coni che avrebbe dovuto rendere un parere poi non più reso.
Il problema ulteriore è che il decreto reso in modo abnorme allo stato non è nemmeno impugnabile.
Vogliamo compattare tutte le componenti del tifo ed istituzionali affinché gridano queste denunce e cerchino di contrapporre qualche iniziativa a quelle di Foggia, le cui componenti sono unite?
La stampa dovrà fare il suo lavoro per gridare anch esso quello che sta concretizzandosi.
Lo scrive in una nota l’Avvocato Antonio Rizzo