Il mese di maggio ha segnato gli utenti della nota app di messaggistica con un grosso scandalo legato ad alcuni spyware ammesso dalla stessa azienda: gli hacker potevano intercettare le conversazioni grazie a dei file maligni. E questo non è il solo problema legato alla privacy di WhatsApp.
Molti utenti WhatsApp hanno deciso di recente di cancellare la propria foto profilo dalle informazioni fornite all’app. Secondo la policy di WhatsApp, infatti, anche degli sconosciuti in possesso del numero di telefono dell’utente sono in grado di visualizzare l’immagine del profilo a schermo intero. Basta effettuare un semplice screenshot per impossessarsi della foto e usarla per creare decine di profili falsi.
Per tutelare la proria privacy su WhatsApp si può usare un semplice accorgimento: anziché eliminare la foto profilo, si possono modificare le impostazioni. Accedendo al menù Impostazioni e selezionando la sezione Privacy, si può scegliere di mostrare la propria foto solo ai contatti presenti in rubrica.
Pensate che la vostra privacy sia al sicuro semplicemente cancellando i messaggiinviati su WhatsApp? Abbiamo notizie poco piacevoli per voi: vi sbagliate di grosso. C’è infatti un modo per recuperarli e leggerli, a causa di una piccola falla nell’app di messaggistica istantanea.
Come gli utenti di WhatsApp più attenti già sanno, l’app, nelle impostazioni predefinite, generalmente realizza una copia di backup alle ore 2 di ogni giorno. Se proviamo a disinstallare e a reinstallare WhatsApp, comparirà l’opzione di ripristinare l’archivio delle chat direttamente dalla copia di backup, che però comprenderà tutti i messaggi, compresi quelli cancellati dall’utente.
Provare per credere, anche se occorre prestare attenzione: c’è il rischio di perdere i messaggi, inviati e ricevuti, che non sono stati salvati nell’ultima copia di sicurezza. Alcuni utenti, inoltre, hanno segnalato un altro rischio per quanto riguarda la privacy e i messaggi cancellati: è possibile leggerli a partire dalla schermata di notifica, in quanto rimangono accessibili alle utility di parti terze con cui l’utente può accedere a WhatsApp.
Fonte Il Mattino edizione on line
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