All’esito del voto, che ha rappresentato un esaltante successo, per sé e il partito peraltro più longevo presente oggi in Italia, Salvini ha dichiarato ed evidenziato innanzitutto che: “C’è un mio omonimo che vinse le Europee con il 40% e poi perse il contatto con la realtà. Quindi, piedi per terra”.
La spiegazione dell’accaduto è in questa brevissima ma oltremodo significativa frase. Mentre la sinistra, e in genere possiamo anche dire il Pd continua a proporre e fare esercizi dialettici che collidono aspramente con la realtà quotidiana, Salvini e le altre forze cosiddette sovraniste continuano a conquistare territori ed elettori, fino al punto che quasi non desti sorpresa il fatto che al nord poco meno di un elettore su due (40,86%) abbia votato per la Lega, nel centro sia stato un elettore su tre (33,45%), nel sud all’incirca un elettore su quattro (23,46%) e così nelle isole (22,42%).
Ritengo che siano incorse soprattutto due ragioni che abbiano reso compatibili entrambi gli scenari, nazionale/i ed europeo, e abbiano quindi spinto gli elettori, in Italia, a compiere la scelta nazionalista ed europea di Salvini (e della Lega): il contrasto sia alle politiche d’immigrazione che alle politiche di compatibilità di bilancio.
In Italia, queste scelte sono state operate in netto contrasto con le politiche viceversa del Pd; che, anche dopo l’esito di questo voto, sembra ancora sostenere la necessità di rispettare i vincoli europei di bilancio e una politica d’immigrazione che dentro e fuori il paese riduca quello che Prodi ha definito “fossato sociale tra la parte più ricca e quella più povera del paese”.
Strategia che, viceversa, non ha fatto altro che alimentare la contesa tra quelle che di fatto sono diventate le parti più povere del paese, e cioè quella che Prodi definisce “la parte più povera” degli italiani e la parte più povera degli immigrati.
Con la formazione del nuovo Parlamento europeo, rispetto al passato si renderà necessario un allargamento della maggioranza di governo che è stata del PPE e del PSOE, probabilmente sia ai liberali dell’ALDE che ai VERDI, se s’intende davvero proseguire e consolidare il percorso dell’Europa comunitaria.
E allora, in una maniera che potrebbe sembrare paradossale, l’ingresso dei VERDI in maggioranza favorirà le istanze di Salvini e del fronte europeo sovranista, che conta su circa 150 parlamentari di diverse importanti nazioni quali, oltre l’Italia, Gran Bretagna, Francia e i paesi dell’est riuniti nel patto di Visegrad. Infatti, i VERDI, che hanno riportato uno storico e ampio successo in Germania, sono contrari alla politica europea finora adottata dei rigidi vincoli di bilancio e soprattutto di questo vorranno discutere nel nuovo Parlamento e con i rappresentati della nuova Commissione.
In ogni caso, il risultato finale del voto è che i mercanti del tempio” di Bruxelles saranno ora costretti a rivedere la strategia operata finora, ma i cui segnali d’indebolimento erano però visibili e presenti già da qualche tempo, e cioè almeno dall’arrivo al potere negli USA di Donald Trump e dei nuovi mercanti statunitensi, contrari all’avanzamento della Cina e in qualche modo per così dire scettici, a torto o a ragione secondo i diversi fatti (e non le diverse opinioni), circa l’avanzamento dell’Europa.
Parafrasando Humprey Bogart nel celebre film “L’ultima minaccia” di Richard Brooks, potremmo dire: E’ il mercato bellezza! Ma, non diremmo abbastanza. Perché i fatti rivelano che occorre piuttosto dire: E’ la realtà bellezza!
Angelo Giubileo
è inutile fare analisi sociologiche il centrodestra è stato sempre maggioranza in Italia gli elettori di forza italia lega fratelli italia e altre formazioni di centro sono gli elettori che votavano democrazia cristiana in antitesi al partito comunista la sinistra nella storia governa solo con qualche utile idiota che arrivato in parlamento sposta i voti da destra a sinistra