Lo scrive Il Mattino oggi in edicola. L’uomo, assistito dall’avvocato Arnaldo Franco, ha chiesto di patteggiare la pena concludendo la vicenda giudiziaria con una condanna a quattro mesi di reclusione ma il gup non ha ritenuto congruo il patteggiamento e ha disposto a carico del marito tradito, un operaio della zona orientale che non ha nemmeno risarcito il danno, il rinvio a giudizio.
L’uomo aveva scoperto della relazione della moglie, morta poco prima, attraverso dei messaggi di testo, ritrovati sul telefono della donna.
In breve il vedovo era risalito all’indirizzo dell’amante della defunta e ha cominciato a rendergli la vita impossibile appostandosi sotto la sua abitazione, minacciandolo e tormentandolo a ogni ora del giorno e della notte.
Fonte Il Mattino