A riportarlo è Repubblica. La vicenda è venuta a galla con la denuncia dei genitori che hanno controllato le chat sullo smartphone del figlio.Ed è proprio ai genitori che il piccolo ha raccontato anche di un paio di baci con la maestra. Uno dei quali – di cui si parla anche nelle conversazioni in chat – “a stampo, sulle labbra”.
e accuse, va detto, sono tutte da dimostrare. La maestra, che dallo scorso giugno non avuto più avuto contatti con il minorenne che nel frattempo ha iniziato le scuole medie, ha sempre negato le accuse. A scuola non hanno dubbi sulla professionalità della docente e lei stessa afferma di aver sempre intrattenuto un rapporto corretto con il suo giovane studente, al massimo un po’ più affettuoso rispetto agli altri compagni di classe. Ad ogni modo il pm De Munari, in base alla denuncia della famiglia e alle indagini dei carabinieri della stazione di Vicenza, ha aperto un fascicolo.
“Credo che in questa vicenda si possa parlare di un rapporto insegnante-alunno assolutamente corretto” spiega l’avvocato Michele Grigenti, che difende la donna assieme al collega Emanuele Fragasso. “Un rapporto al più un po’ affettuoso, ma assolutamente privo di qualsiasi contenuto e risvolto di natura sessuale”, assicura il legale. “Contatteremo la procura ma ad oggi non risulta alcun procedimento aperto nei confronti della docente” fa sapere Carlo Alberto Formaggio, provveditore agli studi di Vicenza.
Fonte FanPage.it
chiaramente in questo caso, mediaticamente parlando (per il resto non conosco i fatti e magari è innocente la signora), essendo donna non si parla di porca, strega, maniaca, delinquente e via dicendo, tutte parole che in caso fosse stato un uomo sarebbero apparse in tutti i titoloni a prescindere dalla colpevolezza provata o meno. Essendo donna si parla solo di un accomodante “amore” e “innamoramento”. Questa è la parità del mondo moderno, che ci viene propinata con i (veri) stereotipi, ma che di facciata servirebbe a combatterli. Sarò più chiaro ancora: un maschio è automaticamente un orco, una donna al massimo ha temporanei disturbi psichici (sempre mediaticamente parlando), magari causati da un uomo che non la tratta come vorrebbe. Risultato? la parità 3.0 ai tempi del politicamente corretto: categorie protette e altre che possono morire nell’oblio
Concordo in pieno con l’amico che si firma “Uno”, e a conferma del tuo commento vedi il primo articolo di oggi : nonno orco condannato a 18 anni!
Premetto che valuto tutte le attenzioni “particolari” verso i bambini da condannare senza se e senza ma (una volta appurata la colpa) e sono per le condanne esemplari (anche legge “taglione”) , ma veramente le espressioni che si usano verso le categorie protette dai politicamentecorretto sono da voltastomaco, tendono sempre ad “alleggerire” il colpevole di turno, mentre i NON protetti (di solito uomo bianco) vengono subito “appesantiti” con aggettivi dispregiativi e denigratori il più possibile. ..mha! Viva l’ItaGlia!