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Playout Serie B: telenovela infinita

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Il Venezia non accetta l’ennesimo cambio di rotta e ricorre al Tar del Lazio, la Salernitana è più prudente ed aspetta i prossimi sviluppi, i giocatori delle due squadre si consultano con l’Aic, l’associazione calciatori sulla possibilità di scioperare: è quanto accaduto nell’ultima puntata della telenovela playout. L’infinito epilogo di questo campionato assurdo continua a colpi di carte bollate. Stavolta a fare ricorso è il Venezia, che non ci sta ad essere tirata improvvisamente in ballo ed impugna al Tar la delibera della Lega di B sui playout.

«Quello che sta succedendo è inaccettabile – ha dichiarato il presidente del club lagunare in una nota -, credo che qualsiasi persona sana di mente non possa accettare la situazione che ci troviamo a vivere in questi giorni».

Il numero uno del Venezia, impossibilitato a prendere parte alla conferenza stampa di ieri della sua società, perché negli Stati Uniti, ha aggiunto: «L’aspetto più preoccupante che emerge da tutta questa vicenda è che chi non rispetta le regole alla fine in un modo o nell’altro la fa franca.

Se il Palermo mercoledì sera fosse stato assolto da tutte le accuse, non avremmo potuto dire niente, ma così non è stato. I giudici lo hanno ritenuto colpevole riducendone però in maniera drastica la pena». La Salernitana, dal canto suo, resta alla finestra e aspetta sviluppi quasi rassegnata. Il club granata ha fatto partire regolarmente la prevendita con prezzi ridotti in tutti i settori (5 euro la Curva, 7 i Distinti e 9 la Tribuna Azzurra).

I giocatori di entrambe le squadre coinvolte hanno espresso le loro perplessità. Il presidente dell’Associazione Calciatori Damiano Tommasi ha ribadito che non ci sono i presupposti per giocare il playout. D’altra parte, in assenza di uno sciopero indetto dalla stessa Aic, i calciatori sono pronti a scendere in campo per non danneggiare ulteriormente le rispettive società. E i tifosi? Sono loro le vittime di questa paradossale vicenda senza fine.

Il gruppo Curva Sud Veneziamestre 1987 ha reso pubblica la propria protesta e, attraverso una nota, ha annunciato di non partecipare alle due gare dei playout, definite una farsa della Lega.  “Meritiamo rispetto – scrivono- e non ci piegheremo di fronte a questo calcio che non ci appartiene dove i risultati non vengono più decisi dal campo ma dai tribunali!».

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