Bicincentro – bollettino di guerra
Per rubare un sellino dal valore di pochi euro – dice Giuseppe De Filpo responsabile del servizio di bike sharing della città di Salerno, Bicincentro- , hanno squarciato in due una bici, dal valore di un migliaio di euro, solo per poter tagliare il cavetto antitaccheggio, ma scommettiamo che l’hanno fatto con gusto.
Ormai le nostre bici sono senza campanelli, ce ne avranno rubati centinaia, alla fine abbiamo deciso di non montarli più per inondare la città di campanelli.
I manicotti di gomma del manubrio, più o meno ne scompaiono una ventina al mese, del resto è un accessorio di moda, chi di noi non ha un manicotto in macchina o in borsa? Cosa se ne faranno poi dei copricatena? Davvero riescono a riutilizzarli?
Non parliamo di ruote, noi di Bicincentro pratichiamo il “prendi pure, tanto è gratis”. Le ciclo-stazioni sembrano dei grandi secchioni dell’immondizia, è naturale che la gente si sbagli e ci butti dentro di tutto.
Quantificare i danni subiti in questi ultimi 2 anni di attività ci porterebbe su importi a doppie cifre. Ma non è tanto il danno economico che ci preme, è il disservizio che si crea ai cittadini nell’attesa di sistemarli.
“Fin dal primo momento – dichiara Giovanni Ferro – CEO Helios S.p.A. – ho creduto in questo progetto; ho creduto che nella città di Salerno potesse attecchire e crescere un progetto basato sulla bici condivisa.
Perché credo che il nostro territorio sia bellissimo e vada difeso e perché credo che i cittadini salernitani sono più rispettosi di quello che si creda.
Detto questo il problema rimane, problema derivante da una piccola, piccolissima, fetta di “persone” che non conoscono il significato di “bene comune”, di civiltà e comunità. Un piccola ed insignificante fetta di popolazione che infanga il nome di una città intera.
Tutti i giorni ci battiamo per far si che il servizio di bike sharing si svolga dignitosamente, non è facile, ma ci rimbocchiamo le maniche ed andiamo avanti. Anche le istituzioni dovrebbe fare la loro però, il servizio potrebbe essere potenziato, implementando nuove ciclo-stazioni per aumentare la rete sul territorio, se solo il comune di Salerno ci autorizzasse le 2 ciclo-stazioni che da due anni abbiamo ferme in deposito.
Rimango ottimista, ma c’è bisogno di una scossa da parte di tutti, cittadini ed istituzioni, affinché un giorno si possa dire con orgoglio di vivere realmente in una città europea.”
Rispettabile sign. Ferro, ci metta una pietra sopra. Salerno non merita un servizio del genere, lo dimostra il fatto che di fronte a una così triste notizia non ci sia nessun commento di delusione e/o rabbia per quello che é stato descritto. La maggior parte delle persone di mia conoscenza ritengono giusto scendere in auto per fare 300metri di strada, oppure commentare in massa notizie sulla Salernitana. Che triste città Salerno.
Visto che questo articolo è in testa, deve essere commentato. Penso che la bicicletta sta alle scarpe come la strada sta al vestito. Secondo questi gestori geniali, un salernitano dovrebbe girare in città praticamente nudo con le scarpe. Ma chi si metterebbe a pedalare nella nostra derelitta città senza piste ciclabili ben asfaltate e ben distribuite? Le città dove le bici vengono usate hanno le PISTE. E visto che non credo che gli uomini siano stupidi ma che fanno gli stupidi perchè sono in malafede per interessi personali, penso che questo servizio non sia per la comoditfà dei cittadini ma per arricchire le tasche di qualcuno. Anche la gestione è uno sperpero per l’evidente esposizione dei mezzi ai ladri e ai balordi per cui non ci si può lamentare dello spreco delle risorse. Ci vuole un’organizzazione semplicemente diversa.
La verità, a mio avviso, è contenuta nelle 2 analisi( ben argomente) contenute nei commenti precedenti; da un lato esiste un’atavica pessima abitudine di una larga maggioranza
dei salernitani di considerare qualsiasi alternativa alla mobilità dei veicoli a motore, come una “diminutio” per la propria persona, per la propria immagine; dall’altra è verissimo che le pessime condizioni delle strade, l’assenza di piste ciclabili, lo scarso senso civico, l’assenza di tutele da parte del corpo di polizia municipale, rendono una vera impresa l’uso continuo della bici come principale mezzo, o come una valida alternativa per garantirsi la mobilità in città.
Siamo indietro su tanti aspetti, purtroppo, regrediamo a vista d’occhio, per la pigrizia e la vistosa inciviltà cui assistiamo quotidianamente,
anche grazie alla complicità di un’amministrazione disattenta, disamorata, nel cercare di rendere Salerno una città civile, vivibile e gradevole.
Nonostante questo pessimo livello che abbiamo raggiunto negli ultimi anni , invito le persone per bene, civili, a non mollare e a mantenere l’attenzione alta per evitare di abbrutirci del tutto.
Un saluto affettuoso ai Salernitani che lottano per il bene della loro città
18:03
Io giro solo in bici senza problemi eccessivi, cosi come centinaia di altri. Non serve altro che la volontà di pedalare.
Qua si parla di delinquenti/pezzenti che fanno danni enormi per pochi euro o per via di una vita fallimentare che li rende distruttivi. Ah e scusa se qualcuno fa impresa per guadagnarci, una cosa davvero scandalosa…
Forse un sistema di pagamento più fluido renderebbe il servizio più appetitoso
ho assistito dietro alla scuola barra un nugolo di mini gentiluomini nostrani che tentava di distruggere una bici. Ho urlato e prima sono scappati. poi uno aveva deciso di punire il mio gesto civile, domandando: ma pche nun t fai caxxi tuoi…… più o meno questo era il suono gutturale.. e tentava di minacciarmi… poi tutta la teppaglia ha preso direzione spiaggia santateresa schiamazzzando….
cialtroni nostrani….minorenni intoccabili
…..il problema è la civiltà dei salernitani… tutti.. anche chi assiste a sti scempi e non muove un dito e gira la frittata contro chi cerca di offrire un servizio intelligente….
Quante storie ipocrite: e’ evidente che alla società di gestione interessano più i cartelloni pubblicitari che le bici. L’abbandono del servizio è avvenuto da anni. La stessa operazione di “rilancio” del 3 ottobre 2017, ampiamente strombazzata, con Assessori & Co., era un vero imbroglio: delle nuove stazioni che furono PRESENTATE come già attive, una, quella vicina alla Cittadella Giudiziaria, ancora oggi non funziona. Manco collegata alla corrente! Come è possibile fare le vittime con questi atteggiamenti, dopo aver detto clamorose bugie, riscontrabili dalle informazioni presenti sul sito (6 STAZIONI….invece sono 5; la APP che non esiste; ) è veramente scandaloso! Quanto alle azioni vandaliche, che ovviamente vanno criticate, basterebbe osservare che le stazioni sono video sorvegliate (almeno così sembra dagli avvisi): sarebbe facile arrivare agli autori, denunciarli, ottenere il risarcimento dei danni, se qualcuno facesse un giro delle stazioni almeno una volta al giorno, per intervenire tempestivamente sulle immagini. Ma non credo che neanche questo avvenga. La verità è che l’unico investimento che sono pronti a fare è quello in nuove pensiline = pubblicità.