La mossa arriva in seguito all’iscrizione di Huawei nella lista neradel commercio Usa, stigma che prevede il divieto per l’azienda cinese di comprare beni e servizi dalle aziende statunitensi, divieto che Washington ha introdotto per “tutelare la sicurezza nazionale”, ma che è da inserirsi all’interno della nuova guerra fredda fra Stati Uniti e Cina che spazia dalle tensioni commerciali fino alla battaglia per il primato a suon di investimenti miliardari fra le due super potenze economiche sulle nuove tecnologie, anche legate all’intelligenza artificiale.
Secondo quanto previsto da Facebook, gli smartphone del colosso di Shenzen attualmente in commercio non saranno interessati dal ritiro della pre-installazione, mentre quelli che la società lancerà in futuro arriveranno nei negozi senza avere a bordo le applicazioni dell’ecosistema Facebook.
La mossa del gruppo di Mark Zuckerberg non ha quindi gli stessi effetti (per ora potenziali) del bando da parte di Google che ha annullato le licenze di Android sottoscritte con il terzo produttore di telefonini al mondo. Per certi aspetti però ha condizioni ancora più restrittive.
Big G ha infatti annunciato che sospenderà la licenza sull’utilizzo del proprio sistema operativo e l’installazione del Play Store (il negozio digitale di applicazioni) solo nei futuri dispositivi Huawei. Sono quindi salvi non solo quelli già venduti, ma anche quelli già prodotti o in fase di produzione, che potranno così continuare ad avere Android, scaricare e aggiornale le app senza alcun problema.
Dalla mossa di Facebook, invece, si salvano solo gli smartphone già consegnati (cioè quelli venduti o negli scaffali dei negozi) ma non quelli che stanno uscendo dagli impianti. Ci saranno quindi ripercussioni in tempi molto più stretti.
Ma quali saranno? Secondo gli addetti ai lavori, la mossa di Zuckerberg, potrebbe innescare nuovi scenari, legati soprattutto alla reputazione e alle attese di vendite future. Se, dopo Google, anche un marchio come Facebook rompe (seppur solo in parte) con Huawei, lo stesso potrebbero fare anche le altre applicazioni pre-istallate, come Twitter.
La risposta dei clienti sulla scelta del loro prossimo smartphone è ancora imprevedibile, ma meno certezze potrebbero impattare sulla domanda dei rivenditori, generando un circolo vizioso.
… fortemente ispirato dagli USA armi in pugno.
Nun ce vann a ‘scì che Huawei è superiore.
esistono già decine di app alternative per accedere a facebook, tra cui una italiana, molto più leggere, meno invasive e meno propense a regalare i vostri dati personali a Succhienberg. Se facebook si leva da mezzo a Huawei fa solo un piacere a loro e a noi.