In prospettiva, secondo Bracciante, questo significa meno servizi all’utenza , sovraccarico di lavoro per i pochi dipendenti in servizio al settore anagrafe e liste elettorali del Comune di Salerno, nonché’ lunghe code dei cittadini agli sportelli
“La carenza di personale, conseguenzialmente, porterà’ alla modifica dell’ assetto organizzativo dell’Ente, il settore manutentivo con la carenza di tecnici e maestranze specializzate, i tributi, i servizi sociali e il settore urbanistica dove pendono migliaia di pratiche di condono ferme per la carenza di tecnici. La stessa struttura degli affari generali, spina dorsale di tutte le attività sportive del Comune come lo sportello unico per le attività produttive, andrà in difficoltà”, ha continuato Bracciante.
Secondo i dati della Uil Fpl Salerno, attualmente al Comune della città capoluogo sono in servizio attivo 950 lavoratori e di questi 120, a causa di Quota 100 e per età anagrafica, lasceranno entro il 2019. Nel 2020 andranno in quiescenza altre 200 unità. Nel 2021, anno cruciale perché tutti i lavoratori assunti negli anni Ottanta andranno in pensione, si ridurrà di oltre il 50% l’attuale forza lavoro dell’Ente.
“Questo avverrà naturalmente con gravi conseguenze oltre per i cittadini ma anche per l’economia della città”, ha concluso Bracciante. “Va ricordato che il Comune di Salerno tra dipendenti, società partecipate e indotto è la prima azienda del nostro territorio”.