E’ questo, in buona sostanza, il pensiero del segretario confederale della Cisal Salerno, Giovanni Giudice: «La stagione turistica è iniziata, a causa del maltempo, con notevole ritardo rispetto agli altri anni – dice Giudice – Le nostre, sono terre che vivono di turismo e agricoltura e, purtroppo, quanto accaduto nelle ultime settimane ha gravemente danneggiato tanto un settore quanto l’altro.
Ci sono state delle gravi perdite per quanto riguarda gli agriturismi, così come per quel che concerne le strutture ricettive. Ora, non resta che rimboccarsi le maniche e offrire i migliori servizi ai visitatori che, ogni anno, a migliaia, attraversano il nostro territorio».
Diverse sono le migliorie che, secondo Giovanni Giudice, si dovrebbero apportare, a partire dal comune capoluogo, Salerno, troppo spesso non adeguatamente preparato ad accogliere i visitatori: «Coloro che sbarcano dalle navi da crociera si ritrovano nel “deserto” del porto commerciale, tra container e montacarichi. Per non parlare, poi, delle scarne informazioni turistiche e dei collegamenti pressoché assenti. Nota dolente – sottolinea ancora il segretario Cisal – è la fruizione dei siti di interesse della città.
Non è possibile che il castello medievale chiuda alle 17, allo stesso modo in cui è assurdo che il Forte La Carnale non sia accessibile per le visite. Gli orari ridotti del Museo diocesano mi lasciano perplesso ed è parimenti avvilente che siano pochissime le informazioni utili per raggiungere il sito archeologico di Fratte. Al momento, l’unica struttura che ha adeguato la propria offerta alla domanda è il Giardino della Minerva che, fino al 31 di agosto, resta aperto fino alle 20».
Per questo, Giovanni Giudice ha deciso di rivolgere un appello a tutti i gestori dei siti storico-culturali cittadini e provinciali: «L’estate 2019 non è partita nel migliore dei modi e, ora, tutti devono fare la propria parte affinché questi mesi possano essere fruttuosi per l’economia salernitana. Le nostre bellezze storiche e artistiche devono essere accessibili nella loro totalità. I turisti e anche i visitatori “mordi e fuggi”, così come anche tutti i salernitani, devono avere la possibilità di poter usufruire del nostro patrimonio».