Avevamo dei dubbi.
A distanza di qualche settimana, non li abbiamo più. Adesso abbiamo certezze.
E ci sentiamo di dire che Donnafugata non solo è la quattordicesima cittadina della Costiera ma ne è, addirittura, il Capoluogo.
Con Ordinanza n. 7465 del 29/05/2019, i Comuni di Amalfi, Ravello, Positano, Praiano, Atrani e Cetara hanno definito le regole per il traffico veicolare sulla S.S. 163, all’interno dei Centri abitati, in attuazione dell’accordo quadro sottoscritto in data 23/05 scorso.
In sintesi, i sei Comuni hanno deciso di condividere un “modello temporaneo” di una “circolazione sostenibile di mezzi, persone e merci, idonea a coniugare le diverse esigenze di mobilità sul territorio con quelle di sicurezza e fluidità della viabilità, disponendo limiti non solo alla circolazione di bus ma anche a quella degli autoveicoli che accedono all’arteria” (fonte: il Vescovado).
Nell’Ordinanza è precisato che il modello presuppone l’adozione da parte di Anas di un correlato provvedimento, basato su criteri “geometrici” (?) della strada, e di conseguenti specifiche regolamentazioni da parte dei Comuni aventi Centri Abitati che “attraversano l’arteria” nonché da parte della stessa Anas per i tratti di sua competenza.
Premesso che ci sembra difficile ci possano essere Centri Abitati che “attraversano” una arteria e non siano, piuttosto, attraversati dalla stessa, c’è da dire che l’Ordinanza indica il 15/06 come data di partenza delle nuove norme. E c’è da evidenziare che, fino al momento di scrivere, non abbiano notizie del preannunciato provvedimento da parte di Anas.
E, allora, che si fa? Si parte in ritardo?
E se sui tratti urbani, interni ai Centri Abitati, si dovessero applicare le norme concordate, su quelli di competenza Anas che cosa si applica?
Ancora, l’Ordinanza non risulta sottoscritta dai Comuni di Maiori e Minori, che sono proprio in mezzo, né da Furore e Conca dei Marini, che pure sono sul percorso, e neppure da Vietri S/M, Scala e Tramonti, che si posizionano ai margini.
E, quindi, quali regole saranno valide per questi?
In forza di tanto, ci permettiamo di osservare che, dopo una serie cospicua di incontri, dibattiti e riunioni, alla fine la montagna ha generato il classico topolino, neppure sano, ma proprio un tantino “sgarrupato”.
In primo luogo, tralasciando varie altre perplessità, bisognerebbe capire il valore dell’Ordinanza in assenza del provvedimento di Anas, visto che quest’ultimo è considerata il “presupposto”.
A rigor di logica, se presupposto fosse, allora le nuove regole sarebbero prive di validità e renderebbe tuttora valida l’Ordinanza Anas 29/2013 che, da ben sei anni, dimostra come sia possibile vietare tutto e consentire tutto. Manco i Bizantini avrebbero potuto fare meglio.
Peccato, potrà dirà qualcuno, perché “finalmente” si era mosso qualcosa e qualcosa “finalmente” sarebbe cambiato. Già. Ma cosa?
Lasciamo da parte le targhe alterne per le auto esterne, dalle ore 09 alle 18 nei giorni di sabato e domenica del periodo 15/06-15/10/2019, e vediamo le disposizioni per gli autobus, vero cuore del problema.
Stabilito che sono permanentemente vietati i transiti dei mezzi di lunghezza superiore ai 10,36m. per entrambi i sensi di marcia, Positano-Vietri e Vietri-Positano, i Comuni hanno stabilito il senso unico permanente Positano-Vietri, per quelli tra i 6 e i 10,36m., e la circolazione in entrambi i sensi per quelli fino a 6m..
C’è, però, una prima deroga per il senso di marcia da Vietri a Positano: dalle ore 09 alle ore 11 per gli autobus da 6 a 10,36m. nel periodo 15/06-15/10/2019.
E c’è una seconda deroga per il senso di marcia da Vietri ad Amalfi: dalle ore 16 alle ore 19 per gli autobus da 6 a 10,36m. nel periodo 15/06-15/10/2019.
E, poi, c’è una sotto-deroga: divieto permanente per i mezzi superiori a 8m. da Vietri S/M a Positano, e, per quelli superiori a 6m., da Vietri S/M ad Amalfi, nei giorni di sabato e domenica nonché a Pasqua, Pasquetta, 25 Aprile, 1Maggio, 2 Giugno e 15 Agosto.
Infine, a livello generale, c’è libertà per tutti gli autobus che effettuano servizio pubblico essenziale. Da parte di chi?
Sinceramente, benché formalmente più semplice rispetto alla Ordinanza Anas 29/2013, a noi sembra non ci siano significativi passi avanti in quanto a chiarezza e che non sia cambiato niente in termini di facilità di applicazione da parte anche di chi dovrà far rispettare le norme. Ci vorrà sempre un vigile-androide.
Nulla è detto, infine, per i trasporti mare-monte e, quindi: quali autobus possono raggiungere le aree in alto di Scala, Ravello e Tramonti, fino a Chiunzi e Agerola?
Poi, visto che da Tramonti si scende a Maiori/Minori e che nessuno dei tre Comuni ha sottoscritto l’Ordinanza: cosa succederà agli autobus fuori misura che passeranno e si incanaleranno sulla S.S. 163?
In definitiva, in luogo di semplificare e sfrondare, ci sembra siano stati avviati percorsi ancora più tortuosi con riferimento ai rapporti tra le Amministrazioni e le attività economiche, i cittadini e, purtroppo per loro, anche i tanti visitatori stranieri che resteranno certamente estasiati di fronte alla bellezza dei luoghi ma probabilmente delusi o addirittura disgustati da tanta inadeguatezza organizzativa e gestionale.
Noi riteniamo che nulla potrà mutare in Costiera fino a quando “spiriti liberi”, “professionisti/e saggi/e”, “imprenditori/trici evoluti/e”, “uomini/donne del buon pensiero”, non decideranno di riunire le forze e le idee per dare vita ad una “fase nuova” di progettualità facendo da traino nei confronti di chi ancora difende il “proprio orticello” e dubita del fatto che la Costiera è un corpo unico, che le sorti sono correlate, che la ferrea legge dei vasi comunicanti condiziona la vita di tutti.
Così, mentre altrove si realizzano progetti di crescita basati sull’utilizzo di mezzi ecologici, sui trasporti collettivi, sulla tutela dell’ambiente, sulla informatizzazione avanzata, qui c’è chi continua a “scrivere con il pennino a cavallotto” denegando i vantaggi indotti dall’avanzamento civile conseguito con interventi compatibili e sostenibili.
Ci siamo permessi di proporne alcuni nei commenti precedenti (cfr. pagina FB).
In tale contesto, il comportamento delle Amministrazioni conferma l’assenza di un “comune sentire” e i disaccordi in ordine all’applicazione congiunta delle nuove norme ci consegnano una Costiera “a salsicciotto” o, meglio, “a macchia di leopardo” che consolida il legame con i “gattopardi” di Donnafugata.
Li si odiava “il fare”, per non dover cambiare. Beh, anche qui.
Però, a 150 anni di distanza, in Sicilia qualcosa si muove.
E, forse, è per questo che Donnafugata si è trasferita in Costiera, divenendo la Città Capoluogo della stessa.
Non crediamo sia un vantaggio per i futuri destinatari di questa terra meravigliosa.
E dubitiamo molto che ringrazieranno per questo.
La Costiera ha bisogno di amore.
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