E’ quello che emerge dall’autopsia eseguita dai medici legali Rosanna di Concilio e Giuseppe Consalvo che, secondo quanto scrive Il Mattino, confermano la morte violenta.
Ora sono attesi i risultati istologici degli organi. Gli accertamenti potrebbero aggravare la posizione della madre, Imma Monti, indagata a piede libero per concorso in omicidio.
In cella, accusato di omicidio volontario aggravato, rimane il padre della piccola, Giuseppe Passariello, 37 anni. L’uomo che era tenuto sotto controllo dagli investigatori è stato bloccato domenica in stazione: stava cercando di fuggire. Agli agenti ha raccontato che stava andando a prendere una dose per frenare la crisi di astinenza, ma una volta portato in Pronto Soccorso i medici hanno appurato che nulla di quello che aveva detto era riscontrabile.
Passariello è stato interrogato per ore, insieme alla moglie, dalla Squadra Mobile di Salerno e dai colleghi di Nocera Inferiore. Dopo ore, il 37enne ha ammesso che non “era tanto legato” alla piccola e che, in fondo, “ha sempre preferito il maschietto”. E di “non averla trattata troppo bene”, soprattutto quando piangeva a causa del fastidio che aveva alle mani. Fastidio provocato da una patologia neurologica per la quale era stata visitata al Santobono di Napoli.
I due hanno anche fornito versioni diverse sull’origine dei lividi e delle escoriazioni della piccola Jolanda, fino ad accusarsi a vicenda. Per i magistrati comunque rimane grave la posizione del padre: a lui si contestano i continui maltrattramenti che avrebbero causato la morte della lattante. A gravare sulla situazione ci sono state anche le omissioni di soccorso.
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