Siamo a fine giugno con la consapevolezza che i tempi, per definire e concretizzare tutto, prima della partenza per il ritiro di San Gregorio Magno, si allungano maledettamente. Menichini si, Menichini no. Ventura in pole position e poi Di Biasi, ex tecnico della nazionale albanese che piace tanto a Tare o Baroni abituato alle posizioni di vertice della classifica di Serie B. Ce ne è per tutti i gusti nel toto nomi per la panchina dove nulla è scontato così come le mosse del club.
Menichini resta in bilico. Voci di corridoio sussurrano che le richieste del tecnico di Ponsacco non sono piaciute a Lotito. Lo scrive Il Mattino oggi in edicola.
Tra gli altri nomi accostati alla Salernitana quello di Moreno Longo e Beppe Iachini. Nome dell’allenatore a parte la Salernitana ha una missione importante che passa attraverso tra punti cardine. Il primo è un progetto tecnico importante ed ambizioso. Più che i nomi servono gli uomini capaci di interpretare le attese e le aspettative di una piazza delusa e amareggiata per lo scorso campionato ma sempre innamorata del colore granata.
Secondo punto la capacità di saper sfruttare l’effetto centenario e la passione della tifoseria granata. Bisogna ripartire dai toni cordiali e corretti di Marco Mezzaroma che, almeno per il suo 50%, in conferenza stampa, ha avuto un profilo basso ma deciso. Mezzaroma saggiamente non ha fatto polemiche e soprattutto non ha scaricato colpe e responsabilità su terzi. Ha mostrato, almeno a parole, affetto per la maglia granata.
Ma la società è divisa a metà e dunque resta da capire se Lotito, con il suo 50%, è animato da buone intenzioni, tra un impegno e l’altro di casa Lazio o di altra natura imprenditoriale e se ha deciso, una volta e per tutte, cosa vuol farne della Salernitana. Già perché il terzo ed ultimo punto è proprio questo il rispetto per Salerno ed i salernitani. Ed il rispetto si conquista con programmi serie e progetti validi non con acqua e zucchero
Fonte LIRATV