E’ nata a Treviso e vien fuori dalla “favola” di Martignacco la nuova centrale della P2P. Si chiama Linda Martinuzzo, è alta 186 centimetri, è nata nel 1992 e festeggerà il compleanno il 10 ottobre, quando il nuovo campionato di serie A2 avrà già emesso il primo vagito.
Si presenta così: “Voglio vincere pure in allenamento, perchè pure quello è battaglia sportiva, anzi la base, la premessa per far bene in partita. L’agonismo si coltiva ogni giorno, si allena, insieme alle motivazioni. Non conosco il sei contro sei senza cattiveria agonistica, non mi appartiene: poi magari dopo andiamo a cenare tutte insieme, però fino a quando il coach ci tiene in palestra, la maglia è sudata e davanti dobbiamo avere un solo obiettivo, vincere”.
Per arrivare dove? “Ho parlato con la società e mi ha trasmesso carica. Spero nei playoff ma prima della costruzione ci sono i mattoni. Mettiamone uno sull’altro, con ambizione e umiltà nello stesso tempo. Non sappiamo dove arriveremo, va bene anche arrivare fino ad un certo punto ma fino a quel punto – cioè l’obiettivo che strada facendo il campo ci indicherà – dovremo arrivarci bene. Le cose fatte bene, dunque, per dare soddisfazioni a tutti quelli che credono in noi”.
Linda Martinuzzo, primo centro, ” C1 – aggiunge – con fast e attacco a 2 nel bagaglio tecnico, più forte a muro che in attacco”, approda in provincia di Salerno dopo l’esperienza friulana, a Martignacco, “un sogno diventato favola, perchè con l’ossatura della B1 (appena tre gare perse) e qualche innesto siamo andate a giocarci anche i playoff, da matricola in A2”. E’ trevigiana ma la passione e il calore del Sud li ha conosciuti già ai tempi di Matera, Soverato e Caserta.
Tanti campionati di A sulle spalle per la centrale veneta che ha nel curriculum anche l’esperienza con il Bisonte Firenze, in A1, ma che non dimentica ” i primi passi con la squadra del paese, in provincia di Treviso, poi l’anno della prima superiore vissuto a Conegliano, e da lí 5 anni e mezzo, in serie C, B e A”.
Ora la P2P, “che l’ha scelta – aggiunge il direttore sportivo Franco Cutolo – perché è un’atleta di temperamento, di categoria, da anni sui campi della serie A, specialista nella fast e nel muro. E’ un altro puntello importante, che si aggiunge all’opposto Harbin e alla schiacciatrice Bartesaghi”.
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