«Li ho solo fatti entrare nell’atrio del campanile per sottrarli alla folla, in attesa che arrivassero le forze di polizia per accertare la loro posizione. Sono due ragazzi stranieri sordomuti di origine moldava, risultati estranei agli episodi di furti e ieri mattina erano a casa.
Bisogna fare molto attenzione a individuare nello straniero il probabile colpevole. Nonostante la paura, bisogna evitare allarmismi e affidarsi alle autorità preposte». A parlare è Don Beniamino D’Arco, parroco della chiesa di Santa Lucia.
I due ragazzi sordomuti sono finiti nella rete delle cosiddette ronde. Il loro linguaggio, fatto di gesti, sarebbe stato scambiato per messaggi in codici per mettere a punto nuovi furti e questo avrebbe scatenato la caccia al ladro.
I due sarebbero stati malmenati prima di trovare rifugio dal parroco della frazione. Ad intervenire gli agenti del commissariato di polizia, diretti da vicequestore Immacolata Acconcia, che hanno fatto un primo interrogatorio sul posto.
Non sarebbero state trovate prove a loro carico e sarebbero stati rilasciati.
Questo accade quando le istruzioni sono assenti nonostante gli innumerevoli furti da diversi mesi a questa parte.
Questo accade quando per anni sono stati tagliati fondi al comparto sicurezza a cava di notte ci sono una pattuglia di polizia e una di carabinieri su un territorio di 60000 abitanti e decine di frazioni collinari.
Questo accade quando il grido di aiuto lanciato dai cittadini rimane inascoltato per troppo tempo.