“E’ stata una battaglia lunga che non ha trovato nell’ambito del confronto con la Direzione Generale per la Tutela della salute e del Coordinamento del Servizio Sanitario Regionale guidata dal dr. Postiglione, nessuna possibilità di riuscire a far capire le giuste rivendicazioni e la corretta applicazione delle norme a riguardo – afferma Pietro Antonacchio Segretario Generale della CISL FP di Salerno.
Tale affermazione nasce da un commento alla sentenza che il Giudice Unico di Napoli ha pronunciato in favore del ricorso presentato dall’infermiera E. B.
La lavoratrice, assistita dai legali della Cisl Fp di Napoli, chiedeva l’annullamento della nota n. 0455915 del 13 luglio 2019 della Direzione Generale per la Tutela della Salute della Giunta Regionale Campania, in forza della quale veniva ritenuto non valutabile il periodo di lavoro svolto in forma “somministrata” per l’accesso alle graduatorie.
“Oggi si può finalmente dire che le graduatorie per la stabilizzazione sono aperte anche per quei lavoratori (donne e uomini) che hanno erogato per anni, in condizioni talvolta difficilissime, determinanti servizi pubblici in forma di lavoro ‘somministrato garant5endo i LEA e che successivamente hanno comunque vinto una selezione per un incarico a tempo determinato”.
È un passo fondamentale che ci fornisce un precedente importante per aumentare il numero degli aventi diritto alla stabilizzazione e che ci permette di combattere con più mezzi la piaga del precariato nella pubblica amministrazione. Si apre, così, un importante precedente anche per le altre regioni d’Italia. Grande soddisfazione anche dalla Cisl Fp Nazionale, con il Segretario Generale Maurizio Petriccioli che è pronto a dare battaglia legale anche nel resto del Paese.
“Una sentenza che rafforza l’impegno – dichiara Petriccioli Maurizio – che la Cisl FP ha preso per sradicare la piaga del precariato nella pubblica amministrazione. Pronti ad avviare iniziative analoghe in tutta Italia”.