Da quell’increscioso episodio, la vita di Vincenzo non fu esente da difficoltà, il ragazzo ha dovuto rinunciare alla scuola, ad avere una vita normale, sottoponendosi mesi addietro all’ennesimo intervento in Germania. Il giovane è sopravvissuto all’infernale presenza dei bus turistici ed il segnale che qualcosa deve cambiare aleggia nell’aria.
Antonella Paolillo, la madre di Vincenzo, lo scorso marzo ad Amalfi estendette un appello finalizzato a mettere fine una volta per tutte a questo inferno, dando impulso e forza alla petizione lanciata dal Coordinamento Associazioni Costiera Amalfitana, sostenuta anche dai rotocalchi e i quotidiani online locali, iniziativa che ha raggiunto, conseguentemente, le 10mila firme.
cittadini dell’intero territorio costiero avevano profuso le loro energie e riposto grandi speranze in questa petizione. Tuttavia, il loro tentativo di divenire parte di un processo decisionale e non solo di essere spettatori della creazione dell’ennesima “opera faraonica” da parte del politico regionale di turno, è stata ignorata dai tavoli tecnici che ci sono stati nei mesi scorsi in Prefettura. pare, infatti, che la voce dei cittadini sia stata messa da parte per meri interessi economici di pochi.
La Costiera continua così ad essere ostaggio di mezzi pachidermici che possono divenire, conseguentemente, un pericolo devastante ed una minaccia spesso impossibile da arginare. Ci sono amministratori della Costiera che hanno addirittura disertato durante le riunioni che dovevano dare alla luce il provvedimento del Prefetto.
Fonte PositanoNews.it
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