La prova si ottiene osservando il corpo martoriato della bimba, che ha subito lesioni e sevizie inaudite per diversi giorni. E con la tacita connivenza della madre, che non si è mai preoccupata di chiamare aiuto, di chiedere l’intervento di familiari per porre fine a tali angherie».
I giudici si spostano nel loro ragionamento al 6 giugno scorso, dopo la visita della piccola al Santobono di Napoli: «Iolanda aveva malformazioni congenite alle braccia e alle gambe. Sarebbe dovuta tornare il 24 giugno.
Questo portò Passariello, dopo un probabile ennesimo pianto della bimba, a mettervi il cuscino sul viso, per farla zittire provocandone la morte per soffocamento».
Il cuscino era sporco «di sostanze varie presenti sul viso della bambina e riversate dalla bocca o dal naso. Questo è indicativo del fatto che il cuscino sia stato premuto sul viso della piccola».