La sentenza del riesame di Salerno annulla il sequestro perchè immotivato, non essendovi traccia dell’attività investigativa della PG al fine di stabilire la quantità di THC presente nei prodotti, dando ragione al commerciante che aveva invece dimostrato, analisi alla mano, che le infiorescenze erano tutte prive di effetto drogante, essendo al di sotto del limite dello 0,5% di THC, limite al di sotto del quale per la comunità scientifica tale cannabinoide non presenta caratteri di psicoattività. L’Avv. Lucio Orlando, legale dell’Associazione Canapa in Mostra, ci spiega come questo provvedimento positivo, il primo successivo al deposito delle motivazioni della sentenza della Cassazione a Sezioni Unite, sia importante e rappresenti una vittoria positiva per tutto il comparto: “Sono contento per il mio assistito ma anche per l’intera filiera della canapa legale.
Questa vittoria al Tribunale del Riesame di Salerno rappresenta un viatico importante per il futuro della commercializzazione della Canapa Light in Italia, in quanto conferma che la Cassazione a SS.UU. del 30.05.2019, che considera comunque scriminata la condotta consistente nella commercializzazione dei prodotti contenenti cannabis sativa ma privi, in concreto, di capacità drogante e pertanto, sulla base delle nozioni della comunità scientifica, quando la percentuale di THC sia inferiore allo 0,5%, non ha comunque introdotto un’inversione dell’onere della prova a carico del detentore di sostanze ricavate dalla coltivazione di Canapa Sativa e che quindi, prima di disporre sequestri e far partire procedimenti penali, le forze dell’ordine o i PM devono estrarne dei campioni e sottoporli ad accertamento tossicologico per verificare la percentuale di THC in essi presente”.