La rete definisce il percorso ottimale per garantire la presa in carico di tali pazienti a partire dal coinvolgimento del sistema territoriale di emergenza–urgenza – che investe in primo luogo la Centrale Operativa Territoriale (COT) del 118 con l’identificazione del codice d’intervento sulla base della gravità/urgenza del caso e l’invio del mezzo più idoneo- e termina nell’unità operativa ospedaliera idonea (Stroke Unit) al trattamento .
La Rete STROKE è disegnata per bacini di utenza al fine di garantire la migliore assistenza anche ai pazienti provenienti da zone più disagiate. Lo scopo è quello di facilitare l’accesso di ogni paziente al più vicino Ospedale attrezzato specificamente per la cura dell’ ictus nel minor tempo possibile dall’esordio della patologia.
Il raggiungimento di questo obiettivo è particolarmente importante considerato che per l’ictus, come per tutte le patologie definite “tempo dipendenti”, la tempestività costituisce un requisito fondamentale ai fini dell’efficacia delle cure. A questo stesso scopo l’iter di cura della rete Stroke prevede anche la predisposizione di un percorso “fast track”, che abbrevi al massimo il passaggio del paziente in Pronto Soccorso, specie se vi è già stata una valutazione da parte dei sanitari dell’Emergenza Territoriale.
Agli ospedali dotati di Stroke Unit sono funzionalmente collegati altri Ospedali con posti di degenza neurologici strutturati, definiti Spoke, destinati a decongestionare le Stroke Unit, quando necessario, e ad assicurare la continuità dell’assistenza anche nella fase successiva a quella acuta in unità operative dotate dei posti letto e delle competenze idonee per la prima fase di riabilitazione successiva all’evento acuto.