«Prima di comprare casa a Conca dei Marini – spiega Ferraioli – Luciano De Crescenzo preferiva trascorrere le sue vacanze qui a Furore. Negli anni Novanta bandimmo la realizzazione di una batteria di nuovi cappelle cimiteriali e ci giunse una domanda a suo nome. Ma lui non venne mai in Comune: ha sempre inviato un suo incaricato per l’espletamento delle pratiche e mai prese visione del luogo in cui avrebbe osservato l’eterno riposo».
Nonostante sentisse aver già vissuto il paradiso in terra e ispirato dal pensiero del filosofo greco Eraclito “Panta Rei” (tutto scorre), Luciano De Crescenzo sapeva che facendosi tumulare in Costiera Amalfitana avrebbe continuato a vivere: perché qui la vita continua anche dopo la morte.
Intanto le sue ceneri sono attualmente conservate dalla figlia Paola in attesa dell’ultimazione dei lavori di rifinitura al tempietto destinato a diventare luogo di pellegrinaggio per gli ammiratori del “professor Bellavista”.
Fonte Il Vescovado