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Furore, la cappella cimiteriale di Luciano De Crescenzo non ancora pronta

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A Furore non è ancora pronta la cappella cimiteriale destinata a conservare le ceneri di Luciano De Crescenzo, morto il 18 luglio scorso. In realtà non lo è mai stata. Già, perché al cimitero comunale, in località Schiato, con vista mozzafiato sul mare della “Divina”, quel tempietto dalle linee tipiche mediterranee acquistato dal celebre filosofo napoletano negli anni Novanta, non è mai stato completato al suo interno. Una scelta voluta, pare, come ci conferma l’ex sindaco di Furore Raffaele Ferraioli, «per una questione di scaramanzia».

«Prima di comprare casa a Conca dei Marini – spiega Ferraioli – Luciano De Crescenzo preferiva trascorrere le sue vacanze qui a Furore. Negli anni Novanta bandimmo la realizzazione di una batteria di nuovi cappelle cimiteriali e ci giunse una domanda a suo nome. Ma lui non venne mai in Comune: ha sempre inviato un suo incaricato per l’espletamento delle pratiche e mai prese visione del luogo in cui avrebbe osservato l’eterno riposo».

Nonostante sentisse aver già vissuto il paradiso in terra e ispirato dal pensiero del filosofo greco Eraclito “Panta Rei” (tutto scorre), Luciano De Crescenzo sapeva che facendosi tumulare in Costiera Amalfitana avrebbe continuato a vivere: perché qui la vita continua anche dopo la morte.

Intanto le sue ceneri sono attualmente conservate dalla figlia Paola in attesa dell’ultimazione dei lavori di rifinitura al tempietto destinato a diventare luogo di pellegrinaggio per gli ammiratori del “professor Bellavista”.

 

Fonte Il Vescovado

 

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