Al predetto risulta contestato il reato di cui all’art. 316 ter cp, per aver continuato a percepire indebitamente la pensione del nonno, anche dopo la morte di questi avvenuta nel 2014, approfittando anche della circostanza che nessun funzionario del Comune di Campagna, luogo di ultima residenza dell’anziano, ha mai effettuato la comunicazione di avvenuto decesso tramite il sistema informatizzato Alphasoftware, solitamente utilizzato in questi casi.
In considerazione del fatto che l’indagato aveva svuotato completamente il conto corrente cointestato, sul quale poteva quindi liberamente operare, si è proceduto al sequestro per equivalente di quote societarie, di un autoveicolo nonché di limitate disponibilità finanziarie.
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