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Baby calciatori: costretto a pagare il pizzo per svincolare il figlio

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Tremilacinquecento euro per “liberare” il proprio figlio di 14 anni e permettergli di cambiare società calcistica. Una vera e propria richiesta di pizzo accaduta a Salerno e raccontata dal quotidiano La Città.

Nell’articolo a firma di Alfredo Boccia si fa riferimento ad un caso specifico destinato a far discutere: una famiglia, per permettere al proprio figlio di continuare a coltivare la passione per il gioco del calcio è stata costretta a tirare fuori del denaro per ottenere lo svincolo dal club di appartenenza.

Inutili i tentativi messi in campo dai genitori del calciatore, ma altrettanto si è verificato in tanti altri casi, di eludere la richiesta di danaro per un trasferimento dovuto, tra l’altro, al cambio di città dell’intera famiglia e non alla volontà di inseguire il sogno di favorire altrove l’ascesa.

Una volta ottenuto quanto richiesto, ossia la somma di 3.500 euro, in cambio il legale rappresentante della scuola calcio per cui il baby calciatore era tesserato ha apposto la firma per la liberatoria sui moduli della Federcalcio permettendo al giovane di poter essere cartellinato da un’altra società.

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