La piccola è stata poi trasferita all’ospedale di Battipaglia dove i pediatri del nosocomio battipagliese sono riusciti a salvarla. E’ la storia raccontata da Il Mattino oggi in edicola
«A due mesi di vita mia figlia ha rischiato di morire, in ospedale, a causa di una disidratazione. E tutto questo perché il Ruggi di Salerno non ha le attrezzature necessarie per poter assistere i piccoli pazienti… Neanche gli aghi per le flebo…».
È lo sfogo di Raffaele, il papà della piccola Sofia Rosa a Il Mattino. Il calvario della sua piccina è durato sei giorni prima che, ormai collassata e con pochi minuti ancora di vita, i medici del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona «si sono decisi a trasferirla a Battipaglia, in ambulanza».
«Abbiamo lottato contro i secondi – ammette il pediatra Antonio Pisapia che ha rianimato la piccina al suo arrivo a Battipaglia – siamo stati costretti a mettere una flebo intraossea perché le sue vene era tutte chiuse e la piccola piena di ecchimosi provocate dai continui tentativi di infilarle un ago nelle vene».