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Vacanze e piaceri della tavola (di Tony Ardito)

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Uno studio effettuato di recente da Coldiretti ha rimarcato un dato che contraddistingue noi italiani pure quando siamo alla ricerca della meta per la villeggiatura.

Il cibo – sul podio delle nostre passioni – assume una significativa incidenza sugli elementi di valutazione e per molti è addirittura il principale criterio di scelta, mentre per più della metà (53%) rientra tra i prioritari.

Ed allora, vediamo quali sono i piatti più graditi sotto l’ombrellone dai vacanzieri. Certamente, in tanti prediligono alimenti freschi o frutta, tuttavia frittate varie e pietanze corpose occupano un posto di rilievo fra le voglie di leggerezza. Ovviamente, si fa per dire.

Le insalate di riso, con quella di pollo e di mare, sono preferite dal 28% degli intervistati, seguite dalla macedonia, scelta dal 20%, e dalla caprese a base di mozzarella e pomodoro, 18%. Sin qui tutto normale, perché si tratta, appunto, di alimenti freschi e leggeri.

Ma vediamo come prosegue la classifica. C’è chi, nonostante il caldo, non riesce proprio a rinunciare alla più tradizionale frittata che, di verdure o di pasta, si aggiudica il 7% di fedelissimi. Idem per chi apprezza le polpette. C’è poi un irriducibile 6% che continua a preferire parmigiana e lasagne. Chissà in quale area dello Stivale quest’ultimo dato complessivo fa registrare impennate degne di una menzione speciale.

Sempre secondo le stime della associazione degli agricoltori, in Italia circa un terzo della spesa turistica è destinato a pasti consumati in ristoranti, trattorie, pizzerie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. Il tutto per un complessivo importo valutato in oltre 27 miliardi.

Al di là del prezioso indotto economico generato da tale fenomeno, è bello riflettere su come la tavola – il desco per dirla con i letterati – rappresenti davvero un momento di particolare piacere e socialità. È un qualcosa che, oltre alle usanze, appartiene alla cultura stessa del Belpaese.

Dunque, l’agognata pausa estiva diviene, tra l’altro, una ghiotta occasione per ribadirlo. È d’uopo, però, la buona compagnia.

Tony Ardito

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