L’uomo è stato arrestato il 25 giugno scorso e ora si trova in carcere. Sul suo capo pendono indizi che gli investigatori definiscono schiaccianti. A riconoscerlo non è stata solo l’ultima vittima in un confronto all’americana tra altri tre senegalesi. Ma anche una prostituta romena sostiene di essere stata rapinata dallo stesso uomo, riconosciuto tra 14 fotografie. A chiudere il cerchio il test del Dna risultato positivo.
L’uomo era già stato arrestato (e subito rilasciato) nel 2014 per un’altra aggressione. Nel 2016 era stato condannato, ma la pena a un anno e due mesi di carcere era stata sospesa. Gli era stato revocato il permessio di soggiorno, ma il senegalese era rimasto in Italia lavorando come operaio.
Il racconto che la 27enne ha fatto ai carabinieri nè un urlo di dolore. “Mi teneva bloccata a terra e continuava a toccarmi nelle parti intime”, ha raccontato come riporta il Corriere. La ragazza avrebbe cercato di difendersi con calci, pugni e anche un morso. Ma non è bestato. “A un certo punto ero esausta, non vedevo l’ora di finirla. Gli ho detto di fare quello che voleva”.
Fonte il Giornale