L’agitazione degli autisti di BusItalia produce conseguenze che si fanno sentire sulle spalle dei pendolari. Allo stato attuale – secondo fonti sindacali – i servizi e le corse sono garantiti fino ad un massimo del 65-70% del totale. Detto altrimenti, un terzo delle tratte salta completamente e la gente è sempre più arrabbiata. Si continuerà in questo modo – salvo mosse a sorpresa dell’azienda – fino al prossimo mese di settembre, quando lo stato di agitazione si tramuterà in sciopero vero e proprio, non si sa ancora in quali date né per quanti giorni.
Il problema è legato al mancato rispetto di alcuni punti del contratto nazionale firmato da BusItalia. L’azienda non rispetterebbe le corrette relazioni sindacali, non programmerebbe i servizi aggiuntivi insieme ai dipendenti, i quali spesso hanno appreso di nuove corse, tratte o impegni presi da BusItalia solo a mezzo stampa o con ordini di servizio esecutivi.
In più, da settimane gli autisti denunciano le condizioni precarie di alcuni mezzi, a loro giudizio non idonei a circolare in strada, al punto da lasciarli in deposito senza manutenzione. Altro personale è alle prese con corsi di formazione e tutti rifiutano di fare lo straordinario (che è facoltativo), soprattutto dopo il fallimento del tentativo di conciliare le parti registrato giorni fa in Prefettura a Salerno.
Ai tanti cittadini salernitani che contattano la nostra redazione per avere notizie sui disservizi, le corse soppresse, gli orari non rispettati e le fermate saltate non possiamo dire altro, perché di più non si conosce di una vertenza che – finita la salvaguardia dei mesi estivi- vivrà il classico autunno caldo.
fonte litatv.com