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Spari contro l’auto del padre di Eugenio Siniscalchi: nessun riscontro

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“Sono innocente”. E’ l’unica frase pronunciata da Eugenio Siniscalchi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, Albarano. Successivamente il 28enne, indagato per la morte di Ciro D’Onofrio, assistito dal legale di fiducia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’interrogatorio di garanzia – si legge su Le Cronache – si è
svolto presso la casa circondariale di Fuorni dove il 28enne di San Mango Piemonte è detenuto anche per altri reati a lui ascritti.

Lo scrive Le Cronache oggi in edicola. Il Mattino, invece, torna sulla vicenda degli spari contro l’auto sulla quale viaggiava la famiglia Siniscalchi nei giorni scorsi. Sulla vettura viaggiava il padre di Eugenio, Gaetano Siniscalchi assieme alla moglie e alla compagna del giovane di Santa Margherita.

Gli uomini della Scientifica hanno anche esaminato l’auto a bordo della quale viaggiavano i Siniscalchi e sulla portiera del conducente non hanno trovato segni di colpi esplosi. È stata più volte ripercorsa dagli investigatori la strada dove i parenti del presunto killer hanno detto di essere stati vittima dell’agguato e non sono stati ritrovati elementi che possano tornare utili. Anche il racconto delle vittime, secondo gli investigatori, sarebbe alquanto contraddittorio in alcune parti.

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