“Solo acqua e zucchero” – Giulio Cortiana era un bimbo sano come la maggior parte dei suoi coetanei. “Lunedì mattina stava bene”, racconta la mamma Erica al Corriere della Sera, “poi all’una ha cominciato ad accusare dolori alla pancia”. E di conseguenza la prima corsa in ospedale. Al pronto soccorso del nosocomio di Santorso (Vicenza), Giulio arriva molto debilitato. “Il medico lo ha visto pallido, ci ha detto che era disidratato e che sarebbe bastata un po’ di acqua e zucchero”. Giulio aveva la febbre e per questo gli era stata data della tachipirina. Nessun esame del sangue.
Aveva il diabete, nessuno se n’è accorto – Poi il ritorno a casa per la famiglia Cortiana ma la situazione non migliora e così il ritorno nella notte in ospedale, questa volta vengono fatti gli esami ematici e arriva la sentenza: diabete. Ma per Giulio ormai è tardi, il suo sangue è troppo denso e muore poco dopo. “Non sappiamo niente – dice papà Luca, che non accusa nessuno ma vuole la verità -. Una cosa possiamo dirla: avrebbero potuto fare qualche esame in più, magari così sarebbe emerso qualche valore fuori scala, qualche campanello d’allarme”.
Per l’ospedale ha parlato il primario di pediatria, il professor Massimo Scollo: “Quando muore un bambino è sempre difficile gestire le emozioni”. La procura ha disposto il sequestro della cartella medica e iscritto, come di prassi, nel registro degli indagati il medico del secondo ricovero. Bisognerà capire se qualcuno ha sbagliato, se Giulio avrebbe potuto salvarsi.
Fonte TGCom
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