L’autobus colpito, in servizio sulla linea 196, è uno dei mezzi messi recentemente in circolazione dall’Anm. Il raid è avvenuto mentre il bus percorreva via Galileo Ferraris, nei pressi dell’ingresso dell’autostrada di Piazza Garibaldi. Sentiti i colpi, il conducente, spaventato, ha fermato il mezzo e si è accostato al marciapiede. A quel punto i vandali hanno aperto le porte e sono scappati. A bordo c’erano una trentina di passeggeri.
L’autista non ha potuto fare altro che accertarsi del danno, informare dell’accaduto la centrale operativa dell’ANM, aspettare le forze dell’ordine per i rilievi del caso e riportare il bus al deposito di via delle Puglie per essere sottoposto a manutenzione.
“Bisogna investire di più in sicurezza – dichiara Adolfo Vallini dell’esecutivo provinciale USB e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di Anm – lo Stato deve fare la sua parte ma l’Anm deve immediatamente ripristinate le risorse economiche che sono state tagliate a seguito del concordato preventivo, e soprattutto implementarle. Le spese vanno fatte per garantire la giusta sicurezza a bordo dei mezzi pubblici e nelle stazioni, con l’uscita dell’amministratore unico Alberto Ramaglia dalla partecipata abbiamo detto addio alla prevenzione in azienda.
Il battaglione dei “fuori posizione” – personale inidoneo alla guida utilizzato, impropriamente, dall’ANM negli uffici – potrebbe essere riqualificato, compatibilmente con il proprio stato di salute, in attività di controlleria a bordo delle vetture, traendone l’azienda un duplice beneficio: di contrasto all’evasione dei titoli di viaggio e da deterrente ai comportamenti incivili”.
Fonte LaRepubblica.it
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