Si ipotizza che, dietro l’avvertimento lanciato dai due ragazzi, possa esserci qualcosa di diverso della semplice vendetta per l’assassinio del padre di Carmine, Ciro D’Onofrio. Una vendetta annunciata già due anni prima. E, anche se sulla portiera dell’auto di Siniscalchi non sono stati trovati segni dei colpi di arma di fuoco esplosi dal giovane D’Onofrio, il racconto delle vittime, in alcuni aspetti un po’ contraddittorio, lascerebbero pensare che probabilmente dietro ci sia molto di più.