E secondo quanto riferito da un testimone, al killer si sarebbe inceppata la pistola, dopo il primo colpo esploso contro Piscitelli. L’assassino sarebbe cosi fuggito a piedi. Forse doveva essere un duplice omicidio quello di ieri al parco degli Acquedotti . Accanto a ‘Diabolik’ infatti, c’era il suo autista-guardaspalle cubano che è poi fuggito.
Tra le piste investigative seguite dagli inquirenti per individuare l’autore dell’omicidio anche quella che porta verso Est e i rapporti che Piscitelli aveva da tempo con la mafia albanese. Il nome di Diabolik compare, infatti, anche nelle carte di Mafia Capitale e in particolare del gruppo, la cosiddetta “Batteria di Ponte Milvio”, attivo nella zona nord di Roma e di cui, secondo chi indaga, Piscitelli faceva parte. Spaccio di cocaina il “core business” dell’organizzazione che aveva fitti rapporti d’affari con la criminalità albanese.
Intanto sono al vaglio degli investigatori le telecamere di videosorveglianza della zona per risalire al responsabile mentre la procura indaga per omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso. Il fascicolo sulla morte di ‘Diabolik’ è affidato ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia, coordinata dal procuratore facente funzioni Michele Prestipino.
Da Salerno, intanto, arriva un messaggio degli UMS che hanno ricordato l”irriducibile laziale’ con uno striscione affisso all’esterno dell’Arechi con su scritto: «Un’aquila nel cielo vola… Ora da lassù lei non sarà mai sola !!! R.i.p. Diabolik UMS»