A far scegliere l’agriturismo rispetto alle altre forme di ristorazione è certamente – sottolinea la Coldiretti – l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti.
Se la cucina è una delle ragioni principali per scegliere l’agriturismo, sono sempre più spesso offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, ma non mancano – continua la Coldiretti – attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. In Campania l’offerta agrituristica – spiega Coldiretti – è sempre più ricca e variegata, con crescita continua di prenotazioni grazie al boom del turismo culturale e del turismo “green”.
Un successo che va dall’isola d’Ischia a Pompei ed Ercolano, da Napoli a Salerno, dalla penisola sorrentina all’amalfitana, dal Cilento alla Reggia di Caserta, dalle bellezze dell’Appennino tra Sannio e Irpinia al Matese, e tanto altro ancora grazie anche alle migliaia di appuntamenti nei piccoli borghi all’insegna del buon cibo e del buon vivere.
La rete degli agriturismi cresce insieme ad un modello di agricoltura che è presidio del territorio e custode di un patrimonio di 531 bandiere del gusto (prodotti agroalimentari tradizionali), grazie al quale la Campania è la prima regione d’Italia per biodiversità. Nella rete degli agriturismi Campagna Amica a valorizzare la biodiversità del cibo ci sono gli agrichef, i cuochi contadini.
In Campania – conclude Coldiretti – sono presenti e censiti dalla Regione circa 600 agriturismi, con una distribuzione non omogenea nei diversi territori. Al primo posto c’è la provincia di Salerno, dove è attivo il 31% delle aziende agricole agrituristiche. Segue la provincia di Benevento con il 24%, poi la provincia di Avellino con il 17%, la provincia di Napoli con il 15% e quella di Caserta con il 13%.