Il via libera arriva a conclusione di un percorso formativo aziendale presso la scuola Ipnomed, alcune ostetriche (Antonella Padalino e Marina Frola, con la coordinatrice ostetrica Ilaria Bori) offriranno nell’ambito dei corsi di accompagnamento alla nascita la possibilità di apprendere la tecnica dell’autoipnosi per il controllo del dolore in travaglio di parto. “Il parto in ipnosi è salito all’onore delle cronache dopo i lieti eventi nella Casa reale inglese, perché, pare, che Kate e Meghan apprezzino molto l’approccio dolce al parto con ipnosi”, ricorda il Mauriziano che evidenzia come “l’ipnosi medica non ha nulla a che vedere con cosa ci hanno abituato a vedere in televisione. E’ importante sottolineare che nessun individuo, in stato ipnotico, può essere costretto a fare nulla contro la propria volontà”.
“Non tutta la popolazione è ipnotizzabile: circa il 60% risponde positivamente, il 20% può raggiungere uno stato ipnotico così profondo da poter subire addirittura un intervento chirurgico senza l’utilizzo di tecniche anestesiologiche, mentre il restante 20% non è recettivo alle tecniche ipnotiche – rimarca l’ospedale – L’autoipnosi è la gestione consapevole e volontaria di risorse che, benché straordinarie, appartengono alla nostra mente ed al nostro corpo, rappresenta una condizione di potenziamento della persona rendendola più efficiente e performante del solito. E’ necessario essere addestrati da un professionista sanitario che conosca la tecnica specifica per poterla riprodurre ogni volta che se ne presenta la necessità”.