In seguito ad alcune segnalazioni giunte alla Polizia di Frontiera riguardanti una autovettura con tre occupanti che, in ambito portuale, avvicinava il personale di bordo delle navi lì ormeggiate ed intavolava trattative volte alla vendita di materiale informatico – di vario genere – tentando di porre in essere delle truffe, veniva attivata immediatamente la Squadra Mobile che, con due pattuglie, si metteva alla ricerca dell’auto segnalata.
L’auto, con a bordo le tre persone segnalate, veniva rintracciata e bloccata in breve tempo mentre si allontanava dall’area portuale. Identificati gli occupanti veniva eseguita una perquisizione sull’autovettura che consentiva di rinvenire una serie di oggetti di vario tipo e di scarsissimo valore, fra i quali una custodia per notebook riempita con fogli di cartone avvolti in nastro adesivo da pacchi che dovevano simulare la presenza di un computer, che i tre avevano sistemato all’interno del bagagliaio.
Le successive perquisizioni eseguite nelle stanze di un hotel della riviera, nel quale avevano trovato alloggio i tre, consentivano di rinvenire altri oggetti da impiegare per la confezione dei cosiddetti “pacchi” ed alcune stecche di sigarette di contrabbando. E’ tuttora in corso lo sviluppo dell’attività investigativa, oltremodo indirizzata alla identificazione delle vittime delle truffe. E’ da ritenersi assolutamente probabile, infatti, che i tre si siano resi protagonisti di numerose azioni, con la cosiddetta tecnica del “pacco”, sia in città che nel circondario.
Fonte RavennaNotizie