È il caso, per esempio, del cosiddetto “umido” o “frazione organica”, cioè degli scarti di cibo e degli sfalci di erbe e potature destinati alla produzione di compost per l’agricoltura. Con questi rifiuti si produce il compost per la concimazione delle piante e dei terreni agricoli, e non solo
Salerno Pulita ha stimato che nella frazione organica raccolta in città il 10 per cento è costituito da materiali che non possono essere avviati al compostaggio (plastica, indifferenziato ecc.). Separare questi prodotti dalla frazione organica fa lievitare i costi di produzione del compost, ma soprattutto crea il problema dello smaltimento degli scarti (I cosiddetti “sovvalli”).
Disfarsene costa 250 euro a tonnellata. Ora, considerando che a Salerno si raccolgono circa 18mila tonnellate all’anno di umido, e che il 10 per cento ammonta a 1.800 tonnellate, ne consegue che smaltire questi scarti costa 450mila euro l’anno. Se invece di averli buttati, in modo improprio, nell’umido li avessimo depositati, ad esempio, nell’indifferenziato, lo smaltimento di queste1.800 tonnellate costerebbe meno: 288mila euro (smaltire una tonnellata di secco indifferenziato, infatti, oggi costa 160 euro a tonnellata).
In conclusione, questa cattiva abitudine fa lievitare i costi di 162mila euro in più all’anno, che potrebbero essere utilizzati per migliorare la qualità del servizio. Teniamolo a mente quando facciamo la raccolta differenziata
BUONE PRATICHE. Per raccogliere l’organico solo buste compostabili
Per concimare i gerani di casa voi usereste la plastica? Certo che no! Ecco perché per raccogliere l’umido a casa non bisogna assolutamente usare le buste di plastica, in particolare quelle di colore nero.
Salerno Pulita ricorda che e buste da utilizzare e da richiedere ai commercianti, quando si va a fare la spesa, sono quelle compostabili, realizzate con materiale organico che, al pari degli scarti di cucina, si decompone e diventa esso stesso concime