Ecco la lettera dell’Arcivescovo emerito
“Carissimi Amici, in questo momento di difficoltà sento il bisogno di ringraziare tutti e ciascuno per le preghiere e l’affetto mostratomi nei modi più diversi. Mi sento in un mare di preghiere. Il Signore mi chiama a servire ancora la nostra chiesa con la preghiera e la partecipazione alla sua passione.
Gli chiedo di darmi la forza di vivere con fiducia e serenità la sua volontà. Offro “questo speciale servizio” perché il Signore conceda il dono della Comunione, soprattutto tra i sacerdoti e ci conceda il coraggio di una testimonianza della Bontà di Dio che si manifesta nell’azione salvifica di Gesù.
Come qualcuno già sa, mi è stato diagnosticato un linfoma di hodgkin e come terapia sto affrontando un ciclo di chemioterapia. Mi farà sempre piacere rendermi utile anche incontrandovi nella mia nuova casa presso la Parrocchia di San Giuseppe Lavoratore».
San Matteo ci pensa….
E se non ci pensa per lui…
E l’intercessione divina si vede dal fatto che è un linfoma di Hodgkin, quindi molto sensibile alle terapie. Se non fosse stato raccomandato gli sarebbe capitato un linfoma non- Hodgkin, e allora non so se mi spiego…