Da una parte il ventenne perugino che tentava il suicidio dall’altra un giovane carabiniere originario di Battipaglia
Emilio Gala, 23 anni appena, da poco in servizio, si è ritrovato davanti al compito più difficile dal giorno del suo arruolamento. Salvare una vita. Seduto accanto alla finestra, vicino al coetaneo. Per parlare. E basta. Come un vecchio amico. «Gli ho detto di stare tranquillo, di non mollare». Sogni, speranze, dolori. Un pezzo di vita prima annegato nell’alcol in una sera qualsiasi e poi guardata con la visuale sfuocata da 7 metri di altezza.
Nel frattempo è arrivata una squadra di vigili del fuoco. Sono passati da sotto, hanno montato la scala. Ma il ragazzo si è agitato. Come spesso accade in queste situazioni quando si ha paura persino di essere salvati. Ha chiuso la persiana che lo separava dai militari, si è fatto il segno della croce e si è sporto pericolosamente in avanti.
Lo scatto di Emilio, insieme al collega, l’appuntato scelto Alessandro Galassi, 51 anni, parecchi trascorsi con la divisa addosso, è stato immediato. L’hanno afferrato per la maglietta nell’attimo esatto in cui il coraggioso vigile del fuoco riusciva a bloccarlo, al volo.